2014-2016 HPVPROTEO: Design and production of a new diagnostic kit revealing or excluding the HR-HPV-driven active tumor progression based on new biomarkers identified via the proteomic analysis of cervical cells samples Joint Project con l’Università degli Studi di Verona
2014-2015 Biotecnologie innovative per diagnostica virale avanzata con particolare riferimento al Virus dell’Epatite C (HCV) UE e Regione Friuli Venezia Giulia, PAR FSC 2007-2013 - Legge Regionale n. 47 del 3 giugno 1978
2013-2014 Diagnostica molecolare avanzata del virus HCV Regione del Veneto, Legge Regionale 18 maggio 2007, n. 9 - DGR n. 2824 del 30 dicembre 2013
2012-2013 Sistema per la determinazione di acidi nucleici a scopo diagnostico UE e Regione del Veneto, POR FESR 2007-2013 - DGR n. 1753 del 14 agosto 2012
2011-2013 ICS-ISTO CONTROL SYSTEM: Sistema per controllo e tracciabilità di campioni biologici UE e Regione Friuli Venezia Giulia, POR FESR 2007-2013 - DGR n. 116 del 28 gennaio 2010
2010-2012 S.I.PAP.: Screening Innovativo per il Papillomavirus Umano UE e Regione del Veneto, POR FESR 2007-2013 - DGR n. 3585 del 24 novembre 2009
2010-2011 BIO.ME.P: Biotecnologie per la medicina personalizzata Regione del Veneto, Legge Regionale 18 maggio 2007, n. 9
2007-2008 Sviluppo di un dispositivo diagnostico basato sulle nanotecnologie per l’identificazione e la tipizzazione del Papillomavirus Umano Regione del Veneto, Docup Ob. 2, 2000-2006 - Misura. 1.7 Azione C – DGR n. 1628 del 23 maggio 2006
2006-2007 Espressione, purificazione e produzione di proteine da DNA ricombinante di interesse scientifico e biotecnologico Regione del Veneto, Delibera CIPE n. 35 del 27 maggio 2005 - Azione Biotech III
2004-2005 Sviluppo di sistemi innovativi di biologia molecolare e cellulare per didattica Regione del Veneto, DGR n. 2702 del 10 settembre 2004 - Azione Biotech I
CRS Educational
I kit CRS EDUCATIONAL rappresentano una risposta alle esigenze delle strutture di formazione che,
dovendo operare con numerosi allievi, non sempre hanno a disposizione risorse di personale e di tempo
per confezionare il materiale necessario per ogni studente. La linea CRS EDUCATIONAL consente di
toccare con mano la realtà dell'innovazione tecnologica relativamente alle scienze biologiche.
Pensati e studiati da persone con consolidata esperienza nell'ambito della ricerca e della diagnostica
molecolare, i kit rappresentano per lo studente una concreta chiave interpretativa di una teoria spesso
considerata lontana e astratta. Il nostro obiettivo è fornire ai docenti degli strumenti utili a
stimolare negli studenti capacità critica e curiosità metodologiche verso le tematiche proposte in classe.
Gli esperimenti proposti permetteranno agli studenti di valutare le implicazioni nella vita e nelle attività
umane dei più moderni metodi d'indagine scientifica legati alla diagnostica medica e alle biotecnologie.
Link Utili
Aperte le candidature per il dottorato in azienda!
23-05-2023
La ditta DOTT. DINO PALADIN co-finanzia un dottorato di ricerca da svolgersi nell’ambito del corso di dottorato Biomedical Sciences presso l’Università di Padova sulla veicolazione di terapie geniche tramite liposomi e nanolipidi.
La ditta BIOFIELD INNOVATION SRL co-finanzia un dottorato di ricerca da svolgersi nell’ambito del corso di dottorato di Medicina Molecolare presso l’Università di Padova sulla diagnostica in vitro di patogeni e di antibiotico-resistenze nella sepsi sospetta o accertata mediante metodiche avanzate di sequenziamento.
La ditta AB ANALITICA co-finanzia un dottorato di ricerca da svolgersi nell’ambito del corso di dottorato Oncologia clinica e sperimentale e immunologia presso l’Università di Padova sulla diagnosi precoce di epatocarcinoma basata su metodiche avanzate di sequenziamento in biopsia liquida.
È aperta la ricerca di candidati per i tre posti da dottorando.
Euro BioHighTech, 26 e 27 settembre 2018: Trieste incontra l’innovazione
AB ANALITICA sarà presente come espositore ad Euro Bio High Tech 2018 a Trieste, presso il Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima, dal 26 al 27 settembre 2018.
Euro Bio High Tech rappresenta una vetrina unica per gli enti e le aziende del settore Biotech e Smart Health, riunendo l’ambito della ricerca e quello industriale al fine di creare nuove opportunità di sviluppo e di business.
Le modalità di partecipazione sono diversificate in modo da favorire la più idonea opportunità di relazione con i tutti soggetti del settore, della ricerca, dell’innovazione e la clientela.
Area espositiva allestita
Incontri programmati con operatori stranieri e italiani presso le meeting rooms
Esposizione di poster scientifici
Speech presso l’Arena durante le 2 giornate di svolgimento
Torna a Trieste il Salone europeo della ricerca scientifica
Dal 23 al 25 settembre 2016 ritorna Trieste Next: convegni, lectio magistralis, tavole rotonde, laboratori e intrattenimento per un pubblico di tutte le età.
La quinta edizione di Trieste Next si intitola “Umano Post-Umano. Verso l’homo technologicus?”
Vi aspettiamo in Piazza Unità a Trieste presso il Villaggio della Scienza, un’ampia area espositiva con laboratori di divulgazione scientifica e animazione curati dall’Università di Trieste e dagli enti del protocollo “Trieste Città della Conoscenza”.
NANOTECNOLOGIE
Il termine nanotecnologia è stato coniato nel 1986 dallo
scienziato americano Eric Drexler, che utilizzò per primo
questa parola nel suo libro "Engines of Creation. The coming
Era of Nanotechnology", descrivendo la possibilità di manipolare
la materia a livello atomico. Precedentemente, illustri
personaggi quali il premio nobel per la fisica Richard
P. Feynman e l'astronauta Isaac Asimov (nel suo racconto
del 1966 "Viaggio Allucinante") ipotizzarono la realizzazione
di dispositivi di dimensioni molecolari, capaci di essere
applicati nei più svariati campi della scienza.
Con il termine nanotecnologie si vuole indicare un insieme
di tecniche e processi capaci di sfruttare ed applicare i metodi
delle nanoscienze (che rappresentano un campo multidisciplinare
capace di abbracciare la chimica supramolecolare, la fisica
quantistica, la biologia molecolare e la scienza dei materiali)
al fine di creare dispositivi con dimensioni comprese tra 1 e
100 nanometri. In questo modo si va ad operare a livello molecolare,
dal momento che 1 nanometro (nm) è un milionesimo di millimetro,
ovvero una grandezza pari al diametro di una molecola di fullerene
(detta anche "buckyball" o C60), alla lunghezza di una catena lineare
di sei atomi di carbonio, ad 1/80000 rispetto al diametro di un
capello o a circa 10 volte il diametro di un atomo di idrogeno.
Dal punto di vista operativo, i possibili approcci alle nanotecnologie sono due: l'approccio top down e quello bottom up. Attraverso l'uso del primo (che attualmente rimane il metodo più praticato) si riesce a ridurre con metodi fisici strutture già piccole fino a dimensioni appartenenti alla nanoscala, mentre con il secondo approccio è possibile assemblare nanostrutture di tipo organico ed inorganico mediante l'uso di "building blocks" quali atomi o molecole.
I tre settori di ricerca principali in cui vengono applicate le nanotecnologie sono:
* La nanoelettronica, per la produzione di computer dalle prestazioni sempre più elevate;
* I nanomateriali, per migliorare trasporti, tecnologie dell'informazione, telecomunicazioni, strumenti ottici etc.;
* Le nanobiotecnologie, usate nel settore medico per la produzione di biosensori, somministrazione di farmaci, trattamento di patologie quali il cancro e le malattie cardiovascolari.
In particolare, per quanto concerne le applicazioni delle nanotecnologie alla medicina si sono fatti e si stanno facendo passi da gigante, specialmente nelle terapie multifunzionali e nella diagnostica precoce. Un esempio importante si ha nei cosiddetti chip genetici, detti anche chip a DNA o microarray, applicati in genomica funzionale al fine di studiare l'espressione differenziale di migliaia di geni implicati in patologie e, conseguentemente, di migliorare la capacità diagnostica e permettere una terapia mirata nei confronti della malattia di interesse (nei carcinomi mammari, per esempio, l'individuazione dei diversi profili di espressione di geni coinvolti nella farmacoresistenza permetterà di stabilire delle terapie più selettive ed efficaci contro questo male). Anche lo sviluppo di nano-sistemi ad uso terapeutico riveste una notevole importanza: fra questi si possono ricordare i liposomi (particelle sferiche a base lipidica), i dendrimeri (polimeri sintetici) e le nanoshell (nanoparticelle di semiconduttore circondato da un guscio metallico, utili nella terapia di ablazione termica).
In questo settore delle nanotech, uno dei massimi esperti mondiali è senza dubbio il prof. Mauro Ferrari. Nato nel 1959, originario del Friuli, ha conseguito la laurea in Matematica presso l'Università degli Studi di Padova e il master in Ingegneria Meccanica a Berkeley in California. E' stato direttore del Biomedical Microdevices Center di Berkeley (1996-1999) e dal 1999 è professore di Medicina Interna e di Ingegneria Meccanica e direttore del Biomedical Engineering Center all'Ohio State University. Direttore associato del Dorothy M. Davis Heart and Lung Institute dal 2000, ha ottenuto la cattedra "Edgar J. Hendrickson" in Ingegneria Biomedica nel 2001. Consulente di numerose compagnie biotech e della Cleveland Clinic Research Foundation per microdevice medici, è il fondatore e direttore dello Scientific Advisory Board dell'iMEDD. Inc e direttore dll'Ohio MicroMD. Inoltre è stato recentemente nominato consulente ed "ambasciatore" presso il Nci (National Cancer Institute) come Special Expert in Nanotecnologie; ha ottenuto 20 brevetti statunitensi, numerosi altri internazionali, pubblicando circa 130 articoli scientifici e quattro libri.
Attraverso un procedimento di "smontaggio progressivo" (tecnica del top down), il prof. Ferrari è riuscito a costruire le membrane con pori nanoscopici al fine di applicarle a dispositivi iniettabili nel corpo umano per la somministrazione sito-specifica di farmaci. Un progetto "in progress" punta alla realizzazione di un nano-device che possa essere iniettato intravena e che sia in grado di riconoscere, agganciare e rilasciare una sostanza citotossica (la mellitina, estratta dal veleno di ape) esclusivamente a livello delle cellule tumorali, in modo tale che le cellule "sane" non risultino essere danneggiate.
Inoltre, un'altra possibilità riguarda il trapianto di cellule pancreatiche per la cura del diabete. Le cellule pancreatiche, producenti e secernenti l'insulina, vengono incapsulate con queste speciali membrane provviste di pori dal diametro di 9-11 nm, cosicchè l'insulina possa uscire dalle cellule ma gli anticorpi non possano entrare attraverso i nanopori, scongiurando così la possibilità del rigetto.
A.Nicosia
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Erbario
ACHILLEA
Famiglia
Compositae
Genere
Achillea
Specie
millefolium L.
Storia
La storia dell'achillea ha origini nella mitologia, pare infatti che Achille durante la guerra di Troia fece uso delle foglie di tale pianta per fermare l'emorragia alla spalla di un soldato. Fu solo dopo che gli erboristi scoprirono che la pianta ha realmente potere emostatico e cicatrizzante. In epoca romana, Dioscoride, medico assegnato alle legioni, applicava le foglie di achillea sulle ferite per le sue proprietà analgesiche, antinfiammatorie ed emostatiche. Anche i medici cinesi la usavano per gli stessi scopi, mentre in India veniva usata come febbrifugo. Durante tutto il medioevo fu utilizzata per le sue proprietà cicatrizzanti, ma anche per uso interno per problemi digestivi, insonnia, mal di denti, raffreddori.
Virtù
La droga è costituita dalle parti aeree raccolte al momento della fioritura. Contiene achilletina e achilleina che sono responsabili dell'aumento della coagulazione sanguigna. Altre sostanze contenute sono quercetina, rutina, eugenolo, camazulene, rutina che hanno un'azione antinfiammatoria, astringente e analgesica, mentre i tannini, pure presenti, hanno potere antisettico. Per tutte queste proprietà l'achillea viene spesso consigliata per problemi di varici ed emorroidi.Come la camomilla contiene camazulene che ha la capacità di rilassare la muscolatura liscia non soltanto dell'apparato digerente, ma anche quella uterina e questo spiega il suo utilizzo come rimedio digestivo e per problemi femminili.
ALOE
Famiglia
Liliaceae
Genere
Aloe
Specie
vera (L.)Burm, sin. barbadensi
Storia
da secoli le straordinarie proprietà dell'aloe sono note e sfruttate. Risale al papiro di Ebers (circa 1500 a.C.)la prima citazione a proposito di aloe, di cui si legge anche nell'Antico Testamento (Vangeli). Antichi documenti provano come i suoi effetti benefici fossero noti e comunemente sfruttati da varie popolazioni: cinesi, indiani, egiziani, popoli arabi. Le proprietà antiscottature, disinfettanti, antinfiammatorie, rigeneranti l'epitelio sono declamate da due dei maggiori medici dell'antichità: Ippocrate 8460-377 a.C.) e Dioscoride (20-70 a.C.). Dagli scritti che ci sono pervenuti sappiamo come l'aloe fosse diffusamente impiegata a livello topico per guarire piaghe, cicatrizzare ferite, proteggere dai raggi solari e dare sollievo alle scottature, in caso di pruriti, arrossamenti e infiammazioni cutanee. L'uso dell'aloe si allargò a tutta l'Europa durante il Medioevo e Rinascimento, ma la difficoltà di conservazione dell'estratto ne limitò molto la diffusione. Bisogna attendere fino alla prima metà del '900 per avere le prime pubblicazioni scientifiche riguardo l'efficacia dell'estratto di aloe nel trattamento di radiodermiti (American Journal of Roentgenology - 1935). I danni alla cute, le terribili scottature causate dall'esposizione alle radiazioni nucleari subite dagli abitanti di Hiroshima e Nagasaki vennero curate con gel di Aloe vera, mostrando risultati favorevoli molto più evidenti rispetto ai casi trattati con i farmaci che si avevano a disposizione. Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi per verificare le capacità curative dell'Aloe come emolliente, lenitivo, risanante la pelle, antinfiammatorio, rigenerante della cute, ottenendo risultatit positivi.
Virtù
della pianta d'Aloe si utilizzano gli estratti delle carnose foglie che contengono svariate sostanze funzionali: vitamine e derivati (A, B1, B2, B6, B12, C, tiamina, riboflavina, niacina, acido folico e beta-carotene), aminoacidi essenziali e non essenziali, enzimi, mono- e polisaccaridi, sali minerali, steroli. Il succo estratto dalle foglie di aloe contiene dei principi antranoidi ad azione lassativa; il gel di aloe invece è caratterizzato dalla presenza di polisaccaridi che in sinergia con altre molecole sono considerati responsabili dell'efficacia dell'estratto per uso topico. Sono inoltre presenti anche molecole dall'interessante potere antinfiammatorio quali: saponine, una resina, un olio essenziale, sostanze ormonosimili (fitosteroli). Gli usi sono quindi distinti per via interna o topica: nel primo caso viene indicato il succo di aloe che, grazie ai composti antrachinonici (aloina), ha azione lassativa o purgativa a seconda del tipo e della quantità di principi attivi presenti nell'estratto e dalle dosi assunte. Per quanto concerne invece l'uso topico, si utilizza il gel di aloe che, molto più viscoso del succo, si ottiene dalla spremitura delle foglie. Il prodotto così ottenuto è ricco di polisaccaridi, acidi organici, amminoacidi ad azione idratante, lenitiva nonchè antibiotica e a favore di una rapida formazione del tessuto epiteliale, dimostrate da numerosi recenti studi. Agli steroli vengono imputate da alcuni studiosi le proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche; la presenza di acido salicilico motiverebbe inoltre l'attività aspirina-simile nel trattamento del dolore come antinfiammatorio e antimicrobico. Negli ultimi anni l'Aloe è stata nel mirino di interesse di molti ricercatori per l'attività antitumorale che avrebbero emodina e aloe-emodina e per l'intervento benefico che avrebbe la diacereina nel processo infiammatorio artrosico.
ALTEA
Famiglia
Malvaceae
Genere
Althea
Specie
officinalis L.
Storia
La Bibbia (libro di Giobbe 30:4) menziona l'altea come alimento durante le carestie. Anche durante il Medioevo le radici di altea venivano bollite e poi fritte assieme alla cipolla se vi era carenza di cibo. Il primo a citare le sue attività benefiche come pianta medicamentosa fu Ippocrate che la prescriveva per uso esterno in caso di contusioni e ferite. Anche Dioscoride e i Romani amavano molto la radice di altea, che veniva consigliata come impiastro per morsi di serpenti e punture di insetti e anche come decotto per mal di denti, vomito e antidoto contro i veleni. In Europa nel X sec. i guaritori la prescrivevano per uso interno per lenire faringiti e nel trattamento del mal di denti. Nel XVII sec. il grande erborista inglese Culpeper esaltò le virtù della radice di altea e la consigliò per problemi polmonari come tisi, pleurite, tosse, raucedine, per la malaria e per i dolori addominali. Nel XIX sec l'altea fu iscritta nella Farmacopea degli Stati Uniti d'America.
Virtù
La droga è costituita dalla radice privata della corteccia esterna, dalle foglie e dai fiori. Il principio attivo è costituito dalle mucillagini che hanno un'attività emolliente. Vengono spesso somministrate in decotti e preparati liquidi che vengono ingeriti o usati per gargarismi e lozioni. L'altea attualmente viene consigliata per alleviare tossi catarrali e croniche e ogni tipo di irritazione dell'apparato respiratorio.Tale pianta fa parte del Composor 12.
AMAMELIDE
Famiglia
Hamamelidaceae
Genere
Hamamelis
Specie
virginiana L.
Storia
L'amamelide fu anche chiamata 'nocciolo della strega' per la somiglianza con l'arbusto del nocciolo, comunemente usato per fare i manici delle scope, il mezzo di locomozione preferito dalle streghe. E' stata molto apprezzata dagli indiani d'America che la usavano sulle ferite, sulle contusioni e sulle punture d'insetto. Veniva somministrata per uso interno sottoforma di decotto per curare emorragie interne, raffreddori e per prevenire aborti. Anche i coloni quando la conobbero, la inclusero tra le piante usate nella medicina popolare, ma non ebbe grande successo fino a quando non fu posta all'attenzione di un certo Pond, che ne scoprì le proprietà astringenti. E' appunto costui che creò l'acqua di amamelide ancora oggi in vendita. Tale decotto si dimostrò molto utile in caso di dissenteria, diarrea, tumefazioni, emorragie. Venne iscritta nella Farmacopea ufficiale degli Stati Uniti del 1862 e nel Ricettario Nazionale Farmaceutico dal 1916 al 1955.
Virtù
La droga è costituita dalle foglie che hanno un sapore leggermente amaro e astringente. Contengono dei principi attivi quali derivati flavonici e tannini, di cui il principale è l'amamelitannino. Ha proprietà astringenti e per questo motivo viene adoperato per uso interno come vasocostrittore venoso. Si è dimostrato di aiuto in caso di flebiti, emorroidi, varici. Spesso compare nelle formulazioni di pomate come cicatrizzante e astringente.Per la presenza di piccole quantità di tuione, che ha potere sedativo, è anche usata come tranquillante naturale.
ANANAS
Famiglia
Bromeliaceae
Genere
Bromelia
Specie
ananas L.
Storia
Virtù
La droga è costituita dal frutto commestibile formato dalla concrescenza delle bacche in una stessa infiorescenza con le brattee e l'asse carnosi. Il frutto maturo contiene acidi organici, saccarosio, vitamine A, B, C ed un enzima proteolitico chiamato bromelina che ha attività antinfiammatoria, antiedematosa e digestiva. Viene spesso consigliata per alleviare processi infiammatori, edemi di varia natura, cellulite, impurità del viso.
ANGELICA
Famiglia
Umbelliferae
Genere
Angelica
Specie
archangelica
Storia
Si tratta di una pianta erbacea che può raggiungere però notevoli dimensioni (fino i 2 metri di altezza, con un fusto grosso e scanalato da sostegno). I fiori, raccolti in ombrelle poste alla sommità della pianta, sono di color bianco-giallo-verdastro. In passato nota come 'erba degli angeli' per le sue proprietà benefiche sull'organismo.
Virtù
La droga è costituita dalla radice e dai frutti della pianta; la radice, raccolta nell'autunno del primo anno di vegetazione, i frutti durante i mesi estivi. I principi attivi della pianta sono derivati della cumarina, tannini, resine, acidi aromatici, sostanze amare e zuccheri. In particolare il fellandrene (componente dell'olio essenziale ottenuto dalla droga), che svolge azione digestiva e spasmolitica, e l'angelicina, flavonoide ad azione sedativa e riequilibrante. L'angelicina tradizionalmente viene impiegata come digestivo e carminativo in quanto stimola la produzione di acido cloridrico e pepsina, facilitando la digestione. Anche l'eliminazione di gas intestinali viene coadiuvata dall'utilizzo di angelica, che gode inoltre di proprietà calmante, sedativa. Oggigiorno l'Angelica archangelica è ampiamente impiegata per uso aromatico nella preparazione di liquori e dolci. Tale pianta fa parte delle Capsule 17C.
ANICE
Famiglia
Umbelliferae
Genere
Pimpinella
Specie
anisum L.
Storia
Gli antichi faraoni utilizzavano i semi di anice (che in realtà sono i frutti) per svariate cose, sfruttando il loro gradevole profumo e aroma. Ippocrate consigliava tale pianta per aiutare l'eliminazione del muco dal sistema respiratorio e Plinio invece raccomandava di masticare i semi di anice per eliminare l'alitosi e aiutare la digestione dopo pasti abbondanti. Anche gli antichi medici cinesi la prescrivevano per gli stessi problemi. I romani utilizzavano tale pianta per fare un famoso dolce il mustaceum , servito come dessert per aiutare la digestione. Durante tutto il medioevo l'anice fu prescritta per curare bronchiti, asma, insonnia, cefalea, nausea e problemi digestivi in genere. Era talmente diffusa come erba medicinale e profumo, da indurre il re d'Inghilterra Edoardo I nel 1305 ad imporre una tassa sull'erba che gli permise di riparare il famoso ponte di Londra. Attualmente l'anice viene utilizzate per gli stessi problemi per i quali è stata utilizzata in passato.
Virtù
La droga, iscritta alla Farmacopea Ufficiale Italiana IX, è costituita dai frutti che contengono un olio essenziale il cui costituente principale (80-90%) è l'anetolo. L'anice verde è stomachico, carminativo e antispasmodico. Per distillazione si ottiene l'essenza che viene molto utilizzata come aromatizzante nell'industria alimentare e in quella dei profumi. Con l'anice si prepara anche un liquore digestivo chiamato anisetta. Da numerosi studi risulta inoltre che la pianta contiene sostanze quali il creosolo e l'alfa-pinene che sono in grado di fluidificare le secrezioni bronchiali e aiutare l'espettorazione.Tale pianta fa parte del Melasor 12, Melasor 9, Melasor 3,
ARANCIO AMARO
Famiglia
Rutaceae
Genere
Citrus
Specie
aurantium L.
Storia
Virtù
La droga è costituita dai fiori, dalle foglie e dalle scorze dei frutti. L'arancio amaro è un alberello originario dell'India e viene coltivato in tutta la regione mediterranea. Le foglie, che contengono un'essenza contenente composti terpenici (limonene) e alcoli (linalolo), vengono utilizzate per il loro potere sedativo e stomachico. I fiori, raccolti prima della schiusura contengono un'essenza chiamata di Neroli, usata molto in profumeria per la preparazione di acqua distillata di arancio che ha una leggera attività antispasmodica. Dalla scorza del frutto si ricava l'essenza di arancio amaro con la quale si preparano tonici amari, stomachici, aromatizzanti.
ARPAGOFITO
Famiglia
Pedaliaceae
Genere
Harpagophytum
Specie
procumbens (Burch.) D.C.
Storia
Questa pianta è originaria del deserto del Kalahari. I frutti sono provvisti di pungenti uncini che hanno dato alla specie il nome con cui è comunemente nota: Artiglio del diavolo. Sembra infatti che gli animali feriti dagli aculei si dimenino in tale misura da sembrare indemoniati. L'arpagofito è conosciuto dalle popolazioni indigene dell'Africa come valido rimedio ad azione antipiretica e analgesica.
Virtù
La droga ricavata dalla pianta è costituita dalla radice nella quale sono presenti i principi attivi responsabili delle proprietà dell'artiglio del diavolo: glucosidi iridoidi (procumbide, arpagoside e apagide), triterpeni e polifenoli. Sono i componenti iridoidi a conferire alla pianta le proprietà antinfiammatoria e analgesica molto sfruttate nel trattamento dei disturbi e dolori articolari. Tale pianta fa parte delle Capsule 16C.
ARTEMISIA
Famiglia
Asteraceae
Genere
Artemisia
Specie
vulgaris
Storia
Anche se esistono diverse versioni sull'etimologia del nome Artemisia, sembra derivi dal greco 'artemes', ossia 'sano-integro', da cui pianta che risana. L'artemisia è una pianta officinale usata da moltissimo tempo: è conosciuta sia come pianta aromatica che officinale, usi che si sono tramandati fino ai nostri giorni.
Virtù
Pianta dalle proprietà aromatizzanti, amaricanti, aperitive, digestive, emmenagoghe conferite dai principi attivi presenti nelle sommità fiorite: olio essenziale, tannini, sostanze amare. L'artemisia viene tradizionalmente impiegata come regolatore del ciclo mestruale. Tale pianta si trova nel Composor 15.
ASSENZIO
Famiglia
Compositae
Genere
Artemisia
Specie
absinthium
Storia
Virtù
La droga è costituita dalle sommità fiorite e dalla foglie che hanno sapore aromatico e amaro ed un forte odore. Contengono alcuni principi amari, dei lattoni sesquiterpenici (absintina) ed un olio essenziale. E' amaro, stomachico e stimola le funzioni digestive. L'essenza ha proprietà convulsivanti a causa della presenza di thuyone, che si manifestano nell'absintismo cronico, causato dall'abituale uso di liquori contenenti assenzio.Tale pianta fa parte del Composor 12.
AVENA
Famiglia
Graminaceae
Genere
Avena
Specie
sativa
Storia
In passato la crusca di avena era nota come stimolante dell'apparato intestinale e di riflesso come rinfrescante e disintossicante dell'organismo. Oggigiorno l'uso alimentare dell'avena è andato riducendosi, anche se è comunque elemento importante della dieta 'macrobiotica'.
Virtù
L'avena è una pianta ad alto valore nutritivo, soprattutto per quanto riguarda il contenuto in minerali e in vitamine. Importante la presenza di vitamine del gruppo B (B1, B2, B6) e di un alcaloide che sembrerebbe essere in grado di agire sul sistema nervoso centrale, con effetto tranquillante, sedativo. Tale pianta fa parte del Composor 2.
AVOCADO
Famiglia
Lauraceae
Genere
Persea
Specie
gratissima
Storia
Pianta originaria dal Messico, già nel 5000 a.C. gli Aztechi e i Maya ne impiegavano i frutti come alimento e dopo la scoperta dell'America impiegò ben poco tempo per diffondersi in tutta Europa. Si dice che il re di Francia Luigi XV ne fosse un gran consumatore. Dalla forma simile a quella della pera, il frutto ha una buccia verde scuro, liscia o rugosa, e una polpa morbida, profumata e burrosa da cui si estrae l'olio.
Virtù
Il frutto di questo albero, noto come avocado, è particolarmente ricco in principi nutrienti. Garantisce infatti un buon apporto in termini di carboidrati, lipidi e proteine ma anche in sali minerali e vitamine quali potassio, fosforo, zolfo, magnesio e calcio, Vitamina C, E, B2, B6, PP e carotenoidi. L'olio di avocado è attualmente ampiamente sfruttato in campo cosmetico: la sua ricchezza in acidi grassi insaturi, soprattutto in acido linoleico, lo rende ottimo ingrediente di prodotti per pelli delicate o che necessitano di nutrimento. La polpa del frutto può essere impiegata per preparare maschere per capelli secchi e sfibrati o come antirughe.
BARDANA
Famiglia
Compositae
Genere
Articum
Specie
lappa L.
Storia
La bardana nei tempi antichi è stata amata per le sue proprietà curative e alternativamente disprezzata come pianta infestante. Gli antichi cinesi la utilizzavano come rimedio per raffreddori ed influenze ed anche i guaritori ayurvetici indiani la prescrivevano per le stesse patologie. In Europa durante il medioevo fu usata dalla badessa tedesca Hildegard da Bingen (famosa erborista) per la cura dei tumori. Fu utilizzata nel XVII sec. per la cura del prolasso uterino da Nicholas Culpeper.In seguito gli erboristi europei prescrissero la radice di bardana per febbri, cancro, psoriasi, eczemi, infezioni fungine. Attualmente è stato scoperto da ricercatori tedeschi che la radice fresca di bardana contiene delle sostanze (poliacetileni) che hanno un'azione antibatterica e fungicida. Tali sostanze sono presenti anche nella radice essiccata anche se in quantità minore.
Virtù
La droga è costituita dalle radici e dalle foglie della rosetta basale. Le proprietà antibatteriche ed antifungine della radice di bardana sono anche oggi sfruttate per aiutare la terapia allopatica a risolvere problemi riguardanti le più comuni affezioni della cute come foruncolsi, funghi, dermatiti ed eczemi. E' stata scoperta una sostanza nelle foglie di bardana chiamata arctigenina che pare abbia un'azione antitumorale. Vari studi sono attualmente in corso per valutare la capacità di inibire le mutazioni in cellule sottoposte ad agenti mutageni. Tale pianta fa parte del prodotto Bardana estratto semplice.
BETULLA
Famiglia
Betulaceae
Genere
Betula
Specie
alba L.
Storia
Il nome betulla deriva dal latino batuere (battere) e si deve al fatto che con i suoi rami si facevano le verghe e le sferze per punire gli scolari. L'elevata impermeabilità della corteccia fece sì che nei paesi nordici si utilizzasse quest'ultima per le coperture delle case, per garantire al tetto una certa tenuta all'acqua piovana. In queste zone era in uso anche utilizzare il 'succo di betulla' che si otteneva praticando dei fori nei tronchi degli alberi. Il liquido zuccherino che si raccoglieva veniva fatto evaporare e fermentare, e si otteneva così una specie di birra, gradevole di sapore. Delle proprietà medicinali di questa linfa parlò il Durante nel sec XVII:'Il succo che esce la primavera da tronco pertugiato ha virtù meravigliosa per rompere le pietre tanto delle reni quanto della vescica, bevendosene lungamente sana la putredine della bocca fa buon fiato e leva le macule della pelle '.
Virtù
La droga è costituita dalla corteccia e dal tronco. Le proprietà antinfiammatorie e diuretche delle foglie di betulla sono da attribuire al cospicuo numero di flavonoidi contenuti. Tali sostanze hanno dimostrato un aumento della diuresi sotto l'aspetto volumetrico con un'accresciuta eliminazione di azotati e cloruri. Oltre ai flavonoidi è contenuto anche un olio essenziale contenente un composto metilsalicilato (simile all'aspirina) che contribuisce all'azione antinfiammatoria della pianta.
BIANCOSPINO
Famiglia
Rosaceae
Genere
Crataegus
Specie
oxycanta
Storia
Il biancospino fu utilizzato per molti secoli non per le sue proprietà medicinali, ma per la bellezza dei suoi boccioli: le spose e le damigelle erano infatti solite adornarsi il capo con i suoi fiori sia in epoca greca che romana. Fu con l'uccisione di Cristo che la pianta perse il suo tradizionale impiego ornamentale e venne associata alla morte: pare infatti che la corona che cingeva il capo di Gesù durante la crocifissione fosse fatta di rami di biancospino. Alcune specie europee emanano uno sgradevole odore e questo rafforzò l'idea comune di associare i fiori di biancospino alla morte. Dal 1600 in poi l'arbusto divenne famoso per il suo potere come cardiotonico, prescritto per i dolori al petto (angina pectoris), per l'insufficienza cardiaca, le palpitazioni, l'ipertensione arteriosa. La scienza ha successivamente dimostrato il potere stimolante sul cuore di tale pianta.
Virtù
La droga, iscritta alla Farmacopea Ufficiale Italiana IX, è costituita dalla foglie e dalle sommità fiorite. La droga contiene piccole quantità di un olio essenziale costituito principalmente di aldeide anisica, purine, derivati amminici; ma i composti più importanti sono sostanze polifenoliche (flavonoidi) e derivati triterpenici. Il biancospino viene utilizzato come cardiotonico di mantenimento, nelle turbe del ritmo cardiaco e nelle coronaropatie. Ha un'azione ipotensiva e antispasmodica e spesso viene associato alla valeriana e alla passiflora come sedativo nervoso. Il suo effetto benefico non è immediato, per cui non può essere utilizzato per crisi acute, ma avendo un alto grado di sicurezza può essere assunto per lungo tempo senza causare problemi. In Germania, la patria della medicina naturale, esistono tre dozzine di medicamenti a base di biancospino per la cura dei problemi cardiaci.
BOLDO
Famiglia
Nominaceae
Genere
Pneumus
Specie
boldus
Storia
Virtù
La droga, iscritta nella Farmacopea Ufficiale Italiana IX, è costituita dalle foglie che sono ovali ed ellittiche. I principi attivi sono principalmente degli alcaloidi, di cui la boldina è il principale, e degli oli essenziali. Sono stimolanti della secrezione biliare (coleretico) e aiutano nell'insufficienza epatica. La boldina viene estratta anche dalla corteccia della pianta. Il boldo è spesso presente in forma liquida sotto forma di tintura o estratto fluido in preparati per aiutare la digestione difficile e lenta.
CALENDULA
Famiglia
Compositae
Genere
Calendula
Specie
officinalis
Storia
Pianta dalla radice fittonante, naturalizzata nell'Europa meridionale ed occidentale, a volte infestante. I fiori sono molto appariscenti, di colore giallo-arancio intenso e luminoso. La tradizione contadina vuole che se al mattino i fiori rimangono chiusi, in giornata sicuramente piover
Virtù
Alla calendula si riconoscono varie proprietà quali: antisettica, cicatrizzante, emolliente, diuretica, depurativa e sudorifera. Per uso esterno ne è diffuso l'impiego in unguenti lenitivi della pelle, in caso di arrossamenti, infiammazioni, scottature, acne, ascessi. Per via interna, invece, la calendula è un tradizionale rimedio in caso di dolori mestruali e per stimolare il flusso mestruale insufficiente. Tale pianta si trova nel Composor 15.
CAMOMILLA COMUNE
Famiglia
Compositae
Genere
Matricaria
Specie
chamomilla L.
Storia
La camomilla fu utilizzata sin dai tempi più remoti: si pensi che persino gli Egizi, che la amavano molto perchè il suo fiore assomiglia al sole, considerato da loro una divinità, la usavano per curare gli stati febbrili e soprattutto la malaria. Sia il medico greco Dioscoride che il naturalista romano Plinio la consigliavano come rimedio per problemi renali ed epatici. Anche i tedeschi fecero uso della camomilla da tempi remoti e venne prescritta per disordini digestivi e per favorire le mestruazioni. I medici eclettici del XIX sec. usarono la camomilla come impiastro per aiutare la cicatrizzazione delle ferite e come infuso per alleviare tutti i problemi inerenti il parto: bloccare un travaglio prematuro, lenire i dolori, alleviare le coliche del neonato. E' bene ricordare che esistono due erbe di camomilla: quella comune o tedesca e quella nobile o romana (quest'ultima è quella comunemente usata in botanica farmaceutica).
Virtù
La droga, iscritta alla Farmacopea Ufficiale Italiana IX, è costituita dai capolini fioriti. La raccolta viene fatta con dei particolari pettini, prima che i fiori appassiscano. I capolini contengono un olio essenziale blu scuro di odore forte e sapore aromatico. Il colore è dovuto alla presenza di camazulene, un idrocarburo, ma sono presenti anche cumarine e flavonoidi. L'infuso è un blando sedativo e antispasmodico, usato contro le coliche e i crampi di stomaco, intestino, utero. La camomilla viene utilizzata anche per uso esterno per infiammazioni della bocca e delle orecchie e fa parte di numerosi colliri.
CAMOMILLA ROMANA
Famiglia
Compositae
Genere
Anthemis
Specie
nobilis L.
Storia
La camomilla fu utilizzata sin dai tempi più remoti: si pensi che persino gli Egizi, che la amavano molto perchè il suo fiore assomiglia al sole considerato da loro una divinità, la usavano per curare gli stati febbrili e soprattutto la malaria. Sia il medico greco Dioscoride che il naturalista romano Plinio la consigliavano come rimedio per problemi renali ed epatici. Anche i tedeschi fecero uso della camomilla da tempi remoti e venne prescritta per disordini digestivi e per favorire le mestruazioni. I medici eclettici del XIX sec. usarono la camomilla come impiastro per aiutare la cicatrizzazione delle ferite e come infuso per alleviare tutti i problemi inerenti il parto: bloccare un travaglio prematuro, lenire i dolori, alleviare le coliche del neonato. E' bene ricordare che esistono due erbe di camomilla: quella comune o tedesca e quella nobile o romana (quest'ultima è quella comunemente usata in botanica farmaceutica).
Virtù
Virtù della pianta. La droga, iscritta alla Farmacopea Ufficiale Italiana IX, è costituita dai capolini fioriti essiccati che contengono un olio essenziale contenente flavonoidi, catecoli e cumarine di forte odore aromatico e di sapore amaro. La raccolta dei capolini viene fatta prima che i fiori appassiscano. L'infuso di camomilla ha un blando potere sedativo e antispasmodico utilizzato in crampi, dolori di ventre, stomaco ed intestino. Viene utilizzato anche per diminuire l'infiammazione di bocca, occhi e orecchie e nelle affezioni cutanee.
CARCIOFO
Famiglia
Compositae
Genere
Cynara
Specie
scolymus
Storia
In passato il carciofo, grazie al sapore amaro, è sempre stato legato alla funzione digestiva ed epatica, sia come alimento che in galenica. Veniva prescritto in decotti come depurativo del fegato e anche come tonico-aperitivo durante le convalescenze. Le sue proprietà, mai messe in dubbio, sono state poi confermate dai moderni studi di botanica farmaceutica.
Virtù
La droga è costituita dalle foglie. Contiene un derivato dell'acido caffeico, la cinarina, che ha un'attività coleretica. Svolge anche un'azione rigeneratrice sulle cellule epatiche. E' inoltre ipocolesterolemizzante, aiutando nei casi di aterosclerosi. Le foglie contengono anche un principio amaro, la cinaropicrina, che pare abbia un'azione antitumorale.
CAROTA
Famiglia
Umbelliferae
Genere
Daucus
Specie
carota
Storia
Teofrasto e Dioscoride indicarono con il nome di Daucus alcune ombrellifere. Questo nome è stato ripreso da Tournefort e conservato in seguito da Linneo per indicare la carota selvatica e le specie affini. Non appetita dagli erbivori per l'acre sapore delle foglie è stata introdotta giù molto tempo fa nella dieta delle popolazioni europee. Queste le proprietà che le venivano attribuite: 'aperitiva, propria per la pietra, per promover i mestrui alle Done, per rarefar gli umori grosi, rende acuta la vista'(Erbario farmaceutico C. 1730).
Virtù
La droga è costituita dalla radice che è molto ricca in vitamina C, B1, B2, ma soprattutto in carotene o pro-vitamina A, che viene poi trasformata dal fegato nella sua forma attiva. La vitamina A è molto utile nei casi di dermatosi e di calo della vista; la si consiglia prima dell'esposizione solare per evitare eritemi ed arrossamenti. Come antiossidante la vitamina A fa parte delle più comuni creme cosmetiche contro l'invecchiamento precoce della pelle. La carota contiene anche delle sostanze ipoglicemizzanti e pertanto è consigliata nella dieta dei diabetici. L'alto contenuto in pectine e mucillagini spiega il suo antico uso nelle zuppe in caso do diarree infantili.
CASSIA ANGUSTIFOLIA (SENNA)
Famiglia
Leguminosae
Genere
Cassia
Specie
angustifolia
Storia
I medici arabi furono i primi a parlare nel IX sec. del potere lassativo della cassia. Dopo le crociate tale pianta fu introdotta anche in Europa e da allora è sempre stata usata. L'erborista inglese Culperer nel 600 a proposito della senna scrive:'depura lo stomaco, purga la melanconia e la flemma da capo, cervello, polmoni, cuore, fegato e milza, depurando quegli organi dagli umori cattivi; rafforza i sensi, procura gioia, purifica il sangue, ed è anche benefica per la febbre cronica (malaria).' Gli altri erboristi del tempo la prescrivevano in realtà semplicemente come lassativo. Gli erboristi attuali riconoscono il potere lassativo della pianta ed anche i suoi effetti collaterali.
Virtù
La droga, iscritta nella Farmacopea Ufficiale Italiana IX, è costituita dalle foglioline private della rachide e seccate e dai frutti. La cassia contiene delle sostanze (antrachinoni) che sono in grado di stimolare il colon. A livello di tale tratto intestinale diminuiscono l'assorbimento dell'acqua e aumentano la motilità intestinale. La droga è molto attiva allo stato fresco, irritante per vescica ed utero ed è per questa ragione che viene utilizzata essiccata sotto forma di infuso in numerose tisane. Dai frutti si ricavano delle sostanze chiamate Sennosidi A e B utilizzati anche loro come lassativi.
CENTELLA
Famiglia
Umbrelliferae
Genere
Hydrocotyle
Specie
asiatica L.
Storia
La pianta acquistò la fama di allungare la vita quando in tempi passati gli abitanti di Ceylon notarono che gli elefanti (famosi per essere longevi) apprezzavano molto le piccole foglie di centella. In India gli erboristi ayurvetici utilizzarono le foglie come rimedio per migliorare le condizioni di vita degli anziani e con il tempo la pianta divenne famosa anche per curare affezioni cutanee e lebbra. In Cina venne ampiamente utilizzata per curare febbri, raffreddori ed influenza. In Europa fu ignorata per molti anni, ma dopo la seconda guerra mondiale entrò a far parte di una miscela di erbe chiamata Fo-Ti-Tieng che divenne famosa perchè a lei si attribuiva la proprietà di far vivere più a lungo. Circolava la leggenda che un cinese che aveva fatto molto uso di tale bevanda, avesse vissuto fino a 256 anni sopravvivendo a 23 mogli.
Virtù
La droga, iscritta nella Farmacopea Ufficiale Italiana IX, è costituita dalle foglie e dai cauli. Le pretese di longevità della centella sono ovviamente pura fantasia, ma la sua attività come cicatrizzante per uso esterno è stata confermata dalla scienza moderna. L'erba accelera i processi di guarigione cutanea e rende minimi i rischi di cicatrici evidenti. Viene spesso consigliata per alleviare i fastidiosi sintomi della psoriasi. La sua attività è dovuta all'asiaticoside, all'acido asiatico e all'acido madecassico. Questi hanno il potere di indebolire i batteri patogeni presenti sulla cute, rendendoli più facilmente attaccabili dal sistema immunitario. Le foglie di centella contengono inoltre flavonoidi, tra cui la quercetina, che riduce la fragilità vasale e promuove la circolazione periferica. Viene utilizzata pertanto per uso interno come rimedio contro la cellulite e le gambe pesanti. Tale pianta si trova nel nostro cosmetico Crisalida G
CIPRESSO
Famiglia
Cupressaceae
Genere
Cupressus
Specie
sempervirens L.
Storia
In passato, sia in Europa che in Asia, si preparavano sciroppi utilizzando resina di cipresso e galbuli immaturi. Venivano prescritti per calmare la tosse e per curare infezioni delle vie urinarie. Il cipresso veniva utilizzato anche per uso esterno per la preparazione di impiastri e unguenti con i quali si guarivano piaghe e ulcere. Per uso interno veniva consigliato anche per bloccare emorragie intestinali ed uterine.
Virtù
La droga è costituita dai coni, che grazie alla presenza di tannini, hanno proprietà astringenti e vasocostrittrici. Come il ginko biloba contiene biflavonoidi che sono molecole dotate di trofismo vascolare: proteggono le membrane cellulari e riducono la permeabilità dei vasi. Agiscono come vasoprotettori e antinfiammatori per le vene. Tale pianta viene pertanto molto impiegata in preparati antiemorroidali e per curare le varici. Ha anche un potere antiemorragico e antidiarroico.Tale pianta fa parte del prodotto Composor 16.
DAMIANA
Famiglia
Turneraceae
Genere
Turnera
Specie
afrodisiaca
Storia
Virtù
La droga è costituita dalla pianta e dalle foglie. Diversi studi hanno dimostrato la presenza di resina, tannini, olio essenziale, amido e gomma. Usata come stimolante sia fisico che psichico, nell'antichità era considerata l'afrodisiaco per eccellenza. Veniva prescritta in caso di disturbi sessuali e anche adesso tale fama pare non abbandonarla. Tale pianta fa parte delle Capsule semplici 13S.
ECHINACEA
Famiglia
Compositae
Genere
Echinacea
Specie
angustifolia
Storia
L'echinacea fu uno dei medicamenti più utilizzati dagli indiani d'America per curare morsi di serpenti e punture di insetti. Fu introdotta nel mercato in una preparazione chiamata 'Rimedio depurativo Meyer' come cura per i morsi del serpente a sonagli. La pianta ebbe molto successo tra la fine del diciannovesimo secolo e l'inizio del ventesimo secolo come antisettico e ricostituente, ma l'avvento degli antibiotici la mise in secondo piano. Fu praticamente dimenticata fino agli anni sessanta quando l'erboristeria ebbe una nuova rifioritura. Fu allora prescritta come antibiotico naturale e come immunostimolante, per curare raffreddori, influenze e infezioni dell'apparato urinario.
Virtù
La droga è costituita dalle radici. Gli studiosi hanno dimostrato l'esistenza di un antibiotico naturale chiamato echinoside in grado di sopprimere una vasta gamma di batteri (pare che abbia uno spettro d'azione simile alle penicilline). Ha attività anche come antivirale e si è dimostrato utile contro raffreddori, influenze, bronchiti, ferite. L'echinacea grazie all'echinaceina è in grado di interferire nell'attacco dei germi patogeni che aggrediscono l'organismo. Questi infatti, grazie ad un enzima, la ialuronidasi, sono in grado di distruggere i tessuti facilitando la loro penetrazione nell'organismo. L'echinaceina è in grado di contrastare l'azione di tale enzima. Altri studi hanno dimostrato che l'estratto di echinacea è in grado di aumentare la produzione di cellule T (responsabili della distruzione di agenti esterni indesiderati) da parte del nostro sistema immunitario, rinforzando l'organismo contro l'attacco di agenti esterni. L'echinacea si è dimostrata utile anche per combattere infezioni da lieviti. Tale pianta fa parte del prodotto Composor 16.
EDERA
Famiglia
Araliaceae
Genere
Hedera
Specie
Helix L.
Storia
Virtù
Studi recenti hanno dimostrato l'attività antibiotica dell'edera nei confronti dei batteri Gram + e questo spiega la sua applicazione per uso topico contro le ulcerazioni. Le foglie contengono vari composti polifenolici i flavonoidi quali il rutoside e il rutinoside. Questi esplicano un'azione vaso-protettrice ed antiedematosa, utile nella cura di cellulite e gambe pesanti. Contiene inoltre dei saponosidi che hanno un'attività antispasmodica utile in caso di tossi secche ed irritative.
ELEUTEROCOCCO
Famiglia
Araliaceae
Genere
Eleutheroccus
Specie
senticosus
Storia
L'eleuterococco non è altro che la radice di ginseng (cinese) originaria della Siberia. Probabilmente a causa delle diverse condizioni climatiche i principi attivi in essa contenuti sono simili a quelli del ginseng, ma risultano essere più blandi. La radice, con un po' d'immaginazione, assomiglia al corpo umano e forse anche per tale somiglianza sin dall'antichità si è creduto che fosse un tonico per tutto il corpo. In Cina veniva consigliato per 'illuminare la mente e accrescere la saggezza e un uso prolungato aumentava la longevità'.
Virtù
La droga è costituita dalla radice che contiene amido, una resina, tracce di un olio essenziale, steroli, saponosidi triterpenici, vitamine del gruppo B e sostanze ormonali non ben definite. Anche se non si conosce esattamente il meccanismo d'azione è universalmente riconosciuto che l'eleuterococco combatte l'affaticamento sia fisico che psichico, previene i danni provocati dallo stress, potenzia la memoria, aumenta la capacità del nostro corpo di reagire contro agenti patogeni esterni. Ha la reputazione millenaria di stimolare l'appetito e, studi recenti, hanno dimostrato che è in grado di migliorare la capacità dell'intestino di assorbire i principi nutrizionali, aiutando in caso di inappetenza. Tale pianta fa parte del Melasor 9.
EQUISETO
Famiglia
Equisetaceae
Genere
Equisetum
Specie
arvenense L.
Storia
Non è tutto oro quel che luccica. Per questa pianta si può dire che non tutto l'oro luccica. L'equiseto infatti è una pianta che cresce nelle zone acquitrinose ed è in grado di assorbire l'oro disciolto nelle acque. Fin dall'antichità è stato prescritto per dolori articolari ed artrite reumatoide e come si sa anche adesso i composti dell'oro vengono utilizzati come rimedi per tali problemi. Nel passato è stato spesso utilizzato come abrasivo e nell'antica Roma i germogli di equiseto venivano ingeriti durante le pestilenze. Galeno sosteneva che tale pianta guariva strappi tendinei e bloccava le emorragie. Anche in Cina veniva utilizzata per curare emorroidi, ferite, artrite. Le sue proprietà come vulnerario (facilita la cicatrizzazione e rimargina le ferite) sono ancora riconosciute ed utilizzate nella moderna omeopatia. Per uso interno ha dimostrato avere proprietà antisettiche a livello urinario.
Virtù
La droga è costituita dai fusti sterili raccolti in estate ed essiccati. Contengono cloruro di potassio, saponosidi, silice e tracce di alcaloidi. Anche oggi viene usata sotto forma di tisane per aiutare a risolvere problemi di artrite e come diuretico. L'azione diuretica è dovuta alla presenza di una sostanza chiamata equisetonina che è uno stimolante urinario. L'equiseto è considerato relativamente sicuro, anche se va prescritto a persone adulte e non in gravidanza.
EUCALIPTO
Famiglia
Myrtaceae
Genere
Eucalyptus
Specie
globulus
Storia
L'eucalipto è un albero spontaneo dell'Australia e fu conosciuto in Europa quando l'Inghilterra dichiarò l'Australia sua colonia penale. Qui gli aborigeni erano soliti masticare le radici di eucalipto come fonte di acqua, in quanto ne contengono grandi quantità, e facevano infusi con le foglie per curare la febbre. In Europa divenne famoso con il nome di 'albero della febbre australiano' e fu spesso utilizzato contro la malaria. In realtà la malaria scomparve da molte zone dove era stato piantato tale albero, non perchè la pianta avesse qualche effetto nocivo sul plasmodio, ma semplicemente perchè le radici, assorbendo molta acqua dal terreno, aiutarono la bonifica di molti territori paludosi, dove la zanzara anofele non potè più riprodursi. L'olio essenziale di eucalipto fu utilizzato per la disinfezione dei ferri chirurgici e come antisettico dei cateteri urinari. Fu spesso prescritto per inalazione contro bronchiti, tossi persistenti, asma.
Virtù
La droga è costituita dalle foglie dei rami adulti dalle quali si ottiene un olio essenziale, iscritto alla Farmacopea Ufficiale Italiana IX, che contiene principalmente eucaliptolo. Le foglie hanno proprietà balsamiche, antisettiche, anticatarrali dovute all'essenza e all'eucaliptolo. Quest'ultimo è un medicamento frequentemente usato nelle affezioni dell'apparato respiratorio spesso in associazione ad altri antisettici. Studi effettuati in Russia hanno dimostrato che uccide il ribovirus, che è responsabile di una delle forme più gravi di influenza. Tale pianta fa parte del Composor 12.
FINOCCHIO
Famiglia
Umbelliferare
Genere
Foenicum
Specie
vulgare
Storia
Gli antichi greci chiamavano il finocchio 'marathon'. Esso cresceva spontaneamente nelle vicinanze della cittadina di Maratona dove nel 490 a.C. i greci sconfissero i Persiani. La notizia fu portata ad Atene tramite una staffetta e da allora tale azione ispira le attuali gare di maratona. Già nel III sec. a.C. Ippocrate prescriveva il finocchio per le coliche dei neonati e Discoride quattrocento anni dopo consigliava i semi di finocchio per stimolare la montata lattea. Fu utilizzato anche nel Medioevo come rimedio per l'itterizia e come disintossicante del fegato. Gli Anglosassoni nel V sec. appendevano il finocchio alle porte come protezione da incantesimi e malefici. Attorno al XVII sec. il finocchio era ormai famoso come condimento in cucina soprattutto nei piatti di pesce e Culpeper lo prescriveva per eliminare i gas intestinali ed aumentare la secrezione lattea. I medici eclettici del XIX sec. lo raccomandavano come rimedio digestivo, galattogogo, emmenagogo e per nascondere il sapore sgradevole delle altre medicine. Gli erboristi contemporanei lo consigliano come digestivo, galattogogo, oltre che per attenuare i possibili problemi che danno le miscele lassative.
Virtù
La droga è costituita dai frutti il cui olio essenziale contiene anetolo. Viene spesso utilizzato per problemi come dolori addominali, flatulenza e coliche. Come la gran parte delle piante aromatiche, il suo utilizzo come digestivo è ormai molto diffuso. Pare abbia una azione miorilassante sulla muscolatura liscia di stomaco e intestino e ciò ne fa un antispasmodico. Questa azione pare si esplichi anche a livello di muscolatura uterina e pertanto viene utilizzato per i più comuni disturbi femminili. Alcuni studi hanno dimostrato che il finocchio abbia blandi effetti estrogeni e probabilmente questa è la causa del suo utilizzo come galattogogo.
FRANGOLA
Famiglia
Rhamnaceae
Genere
Rhamnus
Specie
frangula L.
Storia
La frangola divenne famosa nel campo della medicina nel XIII sec. quando ancora non si conoscevano reali rimedi per la cura delle malattie. A quel tempo curare il corpo significava liberarlo degli 'umori impuri' e questo veniva fatto somministrando potenti lassativi. La frangola rappresentò il rimedio catartico di prima scelta grazie al suo effetto rapido e sicuro. Fu anche utilizzata come rimedio per il cancro in America in quanto fu introdotta in una controversa formulazione la 'Formula Oncoterapica di Hoxsey' una miscela di erbe medicinali alla quale questo Hoxsey, un minatore delle miniere negli Appalachi, attribuì tale potere. A causa di questo rimedio Hoxsey fu più volte arrestato e alla fine morì di cancro alla prostata, in quanto su di lui la formula non ebbe effetto.
Virtù
La droga, iscritta alla Farmacopea Ufficiale Italiana IX, è costituita dalla corteccia del tronco e dei rami raccolti al momento della fioritura (maggio-luglio). Il potere purgativo della frangola non è mai stato messo in discussione, il suo unico problema potrebbe essere la drasticità dell'azione. I principi attivi della corteccia sono costituiti da derivati antracenici (frangulina e glucofrangulina) che esplicano l'azione lassativa. Non deve essere somministrata per più di quindici giorni di fila perchè si può riscontrare il fenomeno dell'intestino pigro, ovvero l'incapacità di rimuovere le feci senza stimolazione chimica. E' bene accertarsi che la droga sia perfettamente essiccata in quanto può provocare forti dolori addominali e diarrea.
FUCUS
Famiglia
Fucales
Genere
Fucus
Specie
vesciculosus
Storia
E' un'alga che si trova frequentemente sulle coste della Manica e dell'Atlantico. La pianta una volta seccata si presenta sotto l'aspetto di lamine nerastre di consistenza cornea con efflorescenze salate, di odore salmastro e di sapore mucillaginoso e salato. I marinai dei tempi passati conoscevano bene il fucus, in quanto utilizzavano le sue grandi fronde come combustibile ed inoltre vi avvolgevano il pesce prima di cucinarlo. Fu solo nel 1750 che un medico inglese iniziò a prescriverlo nella cura del gozzo (un ingrossamento della tiroide dovuto alla carenza di iodio). Ma fu solo nel 1812 che i chimici riuscirono a spiegare che l'attività sulla tiroide era dovuta alla presenza di iodio. Per molti anni tale elemento venne estratto dall'alga marina e il fucus divenne famoso come rimedio contro l'obesità. Lo iodio estratto fu spesso utilizzato anche per uso esterno come disinfettante per ferite ed ulcerazioni, e sotto forma di tintura anche per uso interno per curare tubercolosi, sifilide e tumori ovarici.
Virtù
Tale alga è un vero e proprio concentrato di oligoelementi (metalli e minerali indispensabili all'organismo sono presenti in tracce) e iodio. Questa pianta accelera il metabolismo, cioè la trasformazione dei cibi e stimola tutti i processi vitali all'interno delle cellule. Riduce naturalmente la fame e stimola la funzione intestinale grazie alle mucillagini in essa contenute che, in presenza di acqua, si rigonfiano. Compare in molti preparati vegetali che vengono associati a diete ipocaloriche per aiutare a perdere peso.
FUMARIA
Famiglia
Papaveraceae
Genere
Fumaria
Specie
officinalis
Storia
La fumaria fa parte delle piante che in passato venivano considerate depurative e venne spesso consigliata assieme al crescione, al teucrio, alla viola del pensiero nelle così dette 'cure primaverili'. Era considerata ottimo antidoto per il fumo e utile anche per curare problemi di tipo reumatico.
Virtù
La droga è costituita dalla pianta intera privata delle radici. Ha un sapore salato ed amaro e contiene tannini, alcaloidi, sali minerali (cloruro e nitrato di potassio), e acido fumarico. La protopina e altri alcaloidi presenti, accrescono la secrezione biliare quando questa è scarsa, ma la diminuiscono quando è in eccesso; flavonoidi e sali potassici aumentano la diuresi. Questo spiega il suo utilizzo come depurativo e drenante epato-biliare nell'aterosclerosi. Ha inoltre una debole attività come stimolante respiratorio.
GENZIANA
Famiglia
Gentianecea
Genere
Gentiana
Specie
lutea L.
Storia
Già gli antichi Egizi, Greci e Romani usavano la genziana come stimolante l'appetito, nei disturbi digestivi e come vermifugo. Nel VI sec. gli arabi importarono tale radice in Asia dove i medici cinesi la usavano per curare disturbi digestivi, artriti, cefalee. In India venne usata dai medici ayurvetici per curare l'itterizia, malattie veneree e problemi epatici. Nel Medioevo fu molto usata come amaro poco irritante l'intestino. Nel Seicento l'inglese Culpeper ne parla come ' tonico dello stomaco, aiuto nella digestione, conforto per il cuore, aiuto nelle febbri malariche, vermifugo'. Quando i coloni arrivarono in America scoprirono una varietà di genziana utilizzata in decotti come amaro-digestivo. Nel 1885 Augustin Thompson introdusse una bevanda contenente radice di genziana tra gli ingredienti come rimedio per molte malattie. Tale preparato ebbe molto successo anche se non come medicina, ma come bevanda analcolica e nel New England per anni fu venduto più della Coca Cola.
Virtù
La droga è costituita dal rizoma e dalle radici iscritte nella Farmacopea Ufficiale Italiana IX e raccolte in primavera e autunno dalle piante adulte. Nella radice oltre ad un pigmento giallo pallido e ad uno zucchero (gentianosio) sono contenuti un glucoside, il gentiopicroside o amaro di genziana e un alcaloide la gentianina. E' un amaro tonico e stomachico, che stimola la secrezione gastrica e salivare, usato sotto forma di polveri e tinture. Viene usata in lozioni anche come tonico per i capelli. Studi condotti in Cina hanno dimostrato un'attività antibiotica della radice di genziana che spiegherebbe il suo utilizzo nell'artrite reumatoide o di stati infiammatori nel passato.
GINSENG
Famiglia
Araliaaceae
Genere
Aralia
Specie
ginseng
Storia
I cinesi lo chiamavano 'jen sheng' radice d'uomo, da cui deriva il nome datogli in occidente. La radice, con un po' d'immaginazione, assomiglia al corpo umano e forse anche per tale somiglianza sin dall'antichità si è creduto che fosse un tonico per tutto il corpo. In Cina veniva consigliato per 'illuminare la mente e accrescere la saggezza e un uso prolungato aumentava la longevità'. Il ginseng rimase sconosciuto all'occidente fino al XVIII sec. quando i missionari gesuiti informarono i botanici europei dell'enorme potenzialità di tale radice. Una specie americana fu scoperta in Canada e i Gesuiti iniziarono un mercato lucroso con la Cina dove nel frattempo, a causa del grande consumo, la radice stava scomparendo. Fu venduta come afrodisiaco per migliorare le prestazioni sessuali, ma ben presto tale fama scomparve.
Virtù
La droga è costituita dalla radice che contiene amido, una resina, tracce di un olio essenziale, steroli, saponosidi triterpenici, vitamine del gruppo B e sostanze ormonali non ben definite. Anche se non si conosce esattamente il meccanismo d'azione è universalmente riconosciuto che il ginseng combatte l'affaticamento sia fisico che psichico, previene i danni provocati dallo stress, potenzia la memoria, aumenta la capacità del nostro corpo a reagire contro agenti patogeni esterni. Recenti studi hanno anche dimostrato che la radice di ginseng abbassa il tasso di colesterolo e di glucosio nel sangue, dimostrandosi un aiuto per chi soffre di problemi cardiaci. Ha la reputazione millenaria di stimolare l'appetito e studi recenti hanno dimostrato che è in grado di migliorare la capacità dell'intestino di assorbire i principi nutrizionali, aiutando in caso di inappetenza. Tale pianta fa parte del Melasor 9, Fost Print Plus, Fost Print Sport
GLUCOMANNANO
Famiglia
Araceae
Genere
Amorphophallus
Specie
konjac
Storia
pianta originaria dell'Asia orientale; il tubero è un comune ingrediente della cucina giapponese.
Virtù
dalla radice della pianta si ottiene un polisaccaride: il glucomannano. Si tratta di fibre insolubili che hanno la capacità di rigonfiarsi fino a 100 volte il loro volume in presenza di acqua. Nello stomaco si forma così un tappo gelatinoso che rallenta l'assorbimento dei lipidi e dà sensazione di sazietà. Inoltre, aumentantdo il volume del contenuto intestinale, stimola la peristalsi facilitando la regolarizzazione del transito intestinale. Indicato nei casi di ipercolesterolemia, obesità e stitichezza cronica. Tale piante fa parte delle Capsule semplici 21S.
GRAMIGNA
Famiglia
Graminaceae
Genere
Agropirum
Specie
repens
Storia
I contadini chiamavano la gramigna 'grano selvaggio'(Agropirum), per la sua somiglianza con le spighe del grano ma strisciando tra di esse (repens) danneggiava i raccolti. Vedendo che gli animali cercavano questa erba e se ne nutrivano, gli uomini intuirono che la pianta dovesse avere qualche proprietà benefica per l'organismo. Nel 1500 Mattioli scrive:'cotta la radice nel vino medica i dolori delle budella, conferisce all'urina ritenuta, alle ulcere della vescica, rompe le pietre, ristagna i vomiti e i flussi del corpo provoca infine valorosamente l'urina.'
Virtù
La droga è costituita dal rizoma, che è ricco di glucidi, saccarosio, altri zuccheri riduttori, e triticina. Contiene inoltre l'agropirene, una sostanza con proprietà antimicrobiche. Ha un'attività depuratrice, antinfiammatoria e diuretica. Spesso presente in preparati diuretici e depurativi.
GRANOTURCO
Famiglia
Graminaceae
Genere
Zea
Specie
mays L.
Storia
Il mais fa la sua comparsa in Europa con Cristoforo Colombo che lo importò dall'America. Il mais rappresentava la fonte principale di cibo per le popolazioni Maya e Azteche e la sua importanza era tale che la pannocchia veniva rappresentata con sembianze divine. Ebbe uno sviluppo incredibile in tutta Europa grazie anche alla sua facile acclimatazione nelle nostre terre. La polenta gialla rappresentò per secoli l'alimento principale per le popolazioni povere facendo per dilagare una nuova malattia la pellagra.
Virtù
La droga è costituita dalle infiorescenze femminili che contengono notevoli quantità di sali minerale quali potassio, sodio, calcio, magnesio e ferro. Tali sali hanno un'elevata azione diuretica accresciuta anche dalle presenza di una saponina di natura steroidica. Pare anche che abbia un'azione rilassante a livello di mucosa vescicale e delle vie urinarie in genere. Ha un'azione disintossicante facilitando l'eliminazione dei cataboliti organici.
INULA
Famiglia
Compositae
Genere
Inula
Specie
helenium L.
Storia
Virtù
La droga è costituita dalla radice e dal rizoma con le radici, che contengono inulina, un olio essenziale con elenina composta principalmente da lattoni sesquiterpenici, di cui il principale è l'alantolattone. Viene usata come espettorante, diuretico, colagogo e diaforetico. Viene spesso utilizzata nella medicina omeopatica. Tale pianta fa parte del Composor 12.
IPERICO
Famiglia
Guttiferae
Genere
Hipericum
Specie
perforatum L.
Storia
Le foglie e i fiori di iperico contengono delle ghiandole che secernono un olio rossastro quando vengono schiacciate. I primi cristiani chiamarono l'iperico 'erba di San Giovanni' in onore di Giovanni Battista, ritenendo che la pianta producesse tale olio 'sanguigno' il 29 di agosto, anniversario della decapitazione del Santo. La teoria dei segni , secondo la quale l'aspetto di una pianta doveva in qualche modo rimandare alle sua proprietà curative, fece sì che all'iperico, a causa del colore rosso del fiore, venissero attribuite proprietà di potente cicatrizzante in ferite profonde. In passato furono spesso lodate le sue proprietà come potente vulnerario, sia come impiastro sulle ferite, sia come decotto per emorragie interne. Fu prescritto come rimedio cicatrizzante e antitetanico, ma anche nel trattamento dell'isterismo (disturbi mestruali) in virtù del suo potere sul sistema nervoso centrale.
Virtù
La droga è costituita dalle sommità fiorite. L'iperico è stato molto studiato sia in Germania che nella ex Unione Sovietica ed è stato dimostrato che contiene flavonoidi di cui il più importante è l'iperoside, seguito da ipericina, rutoside, tannini, un olio essenziale e carburi sesquiterpenici. Le proprietà antibatteriche e antivirali sono state dimostrate da vari studi, confermando il suo tradizionale uso come cicatrizzante. Anche il suo potere sul sistema nervoso centrale si è dimostrato reale e la pianta può essere classificata come antidepressivo naturale. L'ipericina si è dimostrata un inibitore della MAO (monoammino-ossidasi), un enzima responsabile della degradazione delle catecolamine. Questo fa sì che tali mediatori chimici restino in circolo più a lungo, migliorando l'umore. In realtà gli effetti benefici si manifestano dopo almeno tre settimane di trattamento. Bisogna comunque ricordare che l'iperico causa problemi di fotosensibilizzazione che si manifestano con un aumento della facilità di scottarsi al sole. Per questo motivo viene sconsigliato a persone che hanno la carnagione particolarmente chiara.
IPPOCASTANO
Famiglia
Hippocastanaceae
Genere
Aesculus
Specie
hippocastanum L.
Storia
Virtù
La droga è costituita dalla corteccia dei giovani rami e dai semi ricoperti da un tegumento marrone. I semi carnosi e oleosi contengono due cotiledoni. I principi attivi contenuti nei semi sono prevalentemente dei saponosidi triterpenici, di cui il principale è l'escina, glucosidi e derivati flavonici. Dalla corteccia invece si ricavano tannini e derivati cumarinici tra cui l'esculoside. Il seme ha potere di vasocostrittore venoso in quanto l'escina, in esso contenuta, ha proprietà antiedematose e antinfiammatorie. L'esculoside presente nella corteccia invece diminuisce la fragilità vasale. La corteccia, grazie alla presenza dei tannini, ha potere astringenti. Preparati a base di semi e corteccia vengono spesso utilizzati per alleviare emorroidi, varici e flebiti.
LAMINARIA
Famiglia
Feoficee (classe)
Genere
Laminaria
Specie
digitata Lam.
Storia
La laminaria è un'alga bruna di notevoli dimensioni (in media lunga 2-3 m e di circa 2 kg di peso) diffusa sulle coste dell'Oceano Atlantico e della Manica. Cresce velocemente durante tutto l'anno (esclusa l'estate) in acque fredde e con ricambio idrico elevato.
Virtù
Quest'alga è ampiamente utilizzata per stimolare il metabolismo, riequilibrare la pressione arteriosa e disintossicare l'organismo. Se ne usa il tallo dal ricco contenuto in iodio, alginati, mannitolo, laminarina. Lo iodio, presente sia in forma inorganica che organica (legato alle proteine) è essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei che sono responsabili dell'attivazione del metabolismo basale (stimolano il consumo cellulare di ossigeno e regolano il metabolismo di carboidrati e lipidi). Interessante l'azione della laminarina: polisaccaride solforato dalla notevole attività anticoagulante, nonchè ipolipemizzante e ipocolesterolemizzante. La presenza di acido alginico, infine, rende la laminaria un ottimo emolliente e leggero lassativo di tipo osmotico. Tale pianta si trova nel Composor 21 e nelle Caspule 8C.
LAVANDA
Famiglia
Labiateae
Genere
Lavandula
Specie
spica L.
Storia
Nella regione mediterranea l'uso di profumare le acque delle abluzioni con l'essenza di lavanda è molto antica. L'etimologia della parola lavanda infatti deriva dal latino lavare. In passato venne molto coltivata non solo come pianta ornamentale da giardino o per l'olio essenziale che da lei si ricava, ma anche perchè si riteneva fosse un'ottima pianta mellifera. Era molto usata nella medicina popolare come ipnotico e diuretico. Si scriveva: 'Li suoi fiori fortifica il cerebro, e i nervi, si adopera nelle Apoplessie, Paralisie, nel Letargo ed Epilesia, nelle flussioni catarali resiste alla corruzione, si adopera esteriormente ed interiormente' (Erbario farmaceutico C. 1730).
Virtù
La droga è costituita dalle sommità fiorite. Per distillazione si ottiene l'essenza di lavanda di odore gradevole e sapore aromatico. L'essenza di lavanda angustifolia (o spica) contiene alcoli terpenici di cui il principale (40-50%) è il linalolo seguito da cineolo e infine contiene anche canfora. Ha proprietà calmanti e antispasmodiche, usata come suffumigio per calmare tossi stizzose e asma. Viene utilizzata come calmante del sistema nervoso centrale. Per uso esterno ha proprietà antisettiche e cicatrizzanti ed inoltre è un buon antiparassitario.
LIQUERIZIA
Famiglia
Leguminosae
Genere
Glycyrrhiza
Specie
glabra L.
Storia
La radice di liquirizia fa la sua comparsa nel campo farmaceutica già 5000 anni fa, nell'erbario cinese Pen Tsao Ching. Venne consigliata per la cura della tosse, della gola, per problemi respiratori e anche come edulcorante. Gli archeologi scoprirono bastoncini di liquirizia nel corredo funebre di Tutankamon e il medico greco Dioscoride la prescriveva per raffreddori, faringiti e infiammazioni dell'apparato respiratorio. Il nome deriva dal greco glukos riza cioè radice dolce. Compare in molti erbari del XIV e XV sec. in Europa, sempre consigliata per problemi inerenti all'apparato respiratorio. Gli eclettici americani nel XIX sec. consigliavano la radice di liquirizia come rimedio bechico e lassativo e per coprire sapori sgradevoli.
Virtù
La droga è costituita dalla radice e dagli stoloni che sono messi in commercio in varie dimensioni. La liquirizia è molto ricca di glucidi ( saccarosio e mannitolo), amido, prismi di ossalato di calcio e fibre legnose. Contiene principi attivi quali glicosidi (glicirrizina), flavonoidi e un principio estrogenico. I flavonoidi hanno proprietà antispasmodiche e aiutano a curare le ulcere gastriche. L'uso di liquirizia provoca però problemi di ritenzione idrica a causa dell'acido glicirretinico che ha un'azione analoga all'aldosterone che interviene sul metabolismo dei sali e dei liquidi. Oggi esiste la liquirizia deglicirrinizzata utile per chi la utilizza per periodi prolungati. Il suo uso per risolvere problemi dell'apparato respiratorio è stato confermato e la pianta è largamente usata in formulazioni bechiche. Tale pianta fa parte del Melasor 4, Melasor 10, Melasor 12, Melasor 9, Melasor 3.
MALVA
Famiglia
Malvaceae
Genere
Malva
Specie
silvestris L.
Storia
Virtù
La droga, iscritta alla Farmacopea Ufficiale Italiana IX, è costituita dai fiori e dalle foglie che sono ricchi di mucillagini. Per le proprietà emollienti e bechiche di tali mucillagini, la malva viene spesso utilizzata nelle forme catarrali delle prime vie respiratorie. Viene anche consigliata come antiflogistico dell'apparato intestinale e per uso esterno come antinfiammatorio ed emolliente.
MELISSA
Famiglia
Labiatae
Genere
Melissa
Specie
officinalis L.
Storia
Melissa in greco significa ape e questo si spiega con il fatto che le api apprezzano molto la fragranza di tale pianta. Dioscoride in Grecia applicava foglie di melissa sulle ferite ed aggiungeva tale pianta al vino per curare varie malattie. Nel X sec. gli arabi la prescrivevano come rimedio per problemi di tipo nervoso come l'ansia. Si diceva che la melissa predisponesse il cuore e la mente all'allegrezza. Durante il Medioevo questo rimedio arabo fu ampliamente usato come rimedio per l'ansia e l'agitazione. Le si attribuì fama di panacea, in quanto veniva prescritta per ogni sorta di problemi, al punto che Carlomagno volle che venisse coltivata in tutti gli orti botanici del suo regno. In America era poco conosciuta e veniva impiegata principalmente contro i dolori mestruali e come febbrifugo.
Virtù
La droga è costituita dalle foglie. La melissa ha realmente un'azione vulneraria (cicatrizzante) grazie a derivati polifenolici in grado di combattere vari batteri infettivi quali Streptococchi e Micobatteri. Contiene eugenolo, che ha un'azione anestetica e quindi ha potere antidolorifico sulle ferite. In Germania è uno dei costituenti delle pomate antierpetiche. L'olio essenziale di melissa contenente aldeidi e alcoli terpenici, ha proprietà tranquillanti ed è pertanto largamente usato come sedativo e rilassante. Il potere rilassante si manifesta anche sulla muscolatura dell'apparato digerente e questo spiega il suo utilizzo nei rimedi per digestioni difficili e dolori addominali. Tale effetto antispasmodico si riscontra anche a livello uterino e per questo la melissa viene spesso somministrata per calmare i dolori mestruali. Tale pianta fa parte del Melasor 12, Melasor 31, Melasor 51.
MENTA
Famiglia
Labiatae
Genere
Mentha
Specie
piperita
Storia
Esistono due tipi di menta: quella romana e quella piperita. La menta romana o gentile è stata la prima pianta utilizzata in erboristeria come medicamento, seguita poi dalla piperita ( con proprietà più spiccate) che sorse come ibrido spontaneo da quella romana. La menta compare nel più antico testo di medicina conosciuto, il Papiro Ebers. I Greci e i Romani erano soliti usare la menta dopo i pasti come digestivo e l'aggiungevano al latte per preservarlo più a lungo. In Cina e in India veniva usata come digestivo e per curare raffreddori e tossi. L'erborista inglese Culpeper nel XVII sec. la consigliava per lenire coliche, per dissolvere l'aria e per reprimere il latte nel seno delle donne. Anche gli indiani d'America usavano una specie di menta spontanea in quei luoghi, per curare congestioni al petto, tossi e polmoniti. Fu nel secolo scorso che fu distillato il mentolo dall'olio essenziale di menta e furono esaltate le proprietà germicide e il suo potere anestetico. Attualmente gli erboristi consigliano la menta piperita (più potente della romana) come digestivo e nel trattamento di raffreddori e tosse. Per uso esterno per alleviare pruriti ed infiammazioni.
Virtù
La droga, iscritta alla Farmacopea Ufficiale Italiana IX, è costituita dalle foglie e dalle sommità fiorite che, appena raccolte, vengono sottoposte a distillazione in vapor d'acqua per ottenere l'olio essenziale costituito da mentolo, mentonine e derivati terpenici (mentene, pinene, limonene..). E' usata come stimolante, tonico, antispasmodico, carminativo. La sua essenza in soluzione alcolica si usa come linimento in nevralgie e nei reumatismi. Ha un grande impiego come correttivo del gusto nell'industria alimentare e fa parte della composizione dell'unguento balsamico (Farmacopea Ufficiale Italiana IX) assieme all'eucaliptolo, la canfora e l'essenza di trementina. I vapori di menta aiutano a risolvere congestioni nasali e del petto. La menta piperita è oggi approvata dalla Food and Drud Administration come rimedio per raffreddori grazie alla sua azione decongestionante. Tale pianta fa parte del Composor 16.
MIRRA
Famiglia
Burseraceae
Genere
Commiphora
Specie
molmol
Storia
La mirra è il nome dato alla gommo-resina che si ricava dalla pianta Commiphora molomol Engl.. Trattasi di un arbusto originario dall'Africa Nord-orientale. Già gli Egizi la impiegavano nelle loro pratiche imbalsamatorie, nella preparazione di olii cosmetici e per le fumigazioni durante i loro riti religiosi. Anche i Greci e i Romani la conoscevano: se ne trovano citazioni in tutti gli antichi Testi Sacri (Corano, Vangeli, Veda...).
Virtù
Le proprietà della mirra sono importanti: agisce come antivirale, disinfettante, cicatrizzante e antinfiammatoria. Questo grazie alla presenza nella droga di componenti particolarmente attivi, soprattutto nel trattamento di stomatiti: olio essenziale (dal potere antibatterico), polisaccaridi della gomma (protettivo delle mucose delle vie aeree) e derivati terpenici della resina (attività antinfiammatoria). Tale pianta si trova nel Composor 1.
ORTICA
Famiglia
Urticaceae
Genere
Urtica
Specie
dioica L.
Storia
L'ortica è conosciuta sin dai tempi remoti, non tanto per virtù terapeutiche, quanto come pianta utilizzata per tessere. Sono stati fatti ritrovamenti di sudari tessuti con l'ortica dell'età del bronzo. Victor Hugo nei 'Miserabili' dice che i tessuti fatti con l'ortica sono più resistenti di quelli fatti con la canapa. Anche il suo impiego come rimedio erboristico è comunque molto antico, infatti nel III sec. a.C. i Greci la prescrivevano per uso esterno contro i morsi di serpente e per uso interno come antidoto contro veleni di piante. I romani la sfregavano sui loro corpi nei luoghi con clima rigido perchè l'effetto urticante, essendo anche rubefacente, permetteva di riscaldarsi. I primi erboristi europei utilizzarono il decotto di ortica per curare la tosse e prescrivevano di fumarla per curare l'asma. Le donne indiane d'America bevevano decotti di ortica durante la gravidanza ritenendo che rinforzasse il feto.
Virtù
La droga è costituita dalla pianta intera. Per la presenza di tannini ha un'azione astringente. Le foglie che contengono un'elevata quantità di clorofilla vengono usate per il potere ricostituente. Grazie alla presenza di acido formico, acetico e di elementi minerali sono diuretiche, antigottose e antireumatiche. Oggi viene consigliata come aiuto per curare la gotta e l'ipertensione, anche se l'uso prolungato puù far calare il tasso di potassio che deve venire reintegrato con la dieta.
PAPAVERO
Famiglia
Papaveraceae
Genere
Papaver
Specie
bracteatum
Storia
Virtù
La droga è costituita dal latice ottenuto dall'incisione delle cassule immature. Il latice contiene tebaina (98%) e non morfina per cui non si presta a traffici di droga come il papaver sonniferum da cui si ricava l'oppio. La tebaina, mediante modificazione chimica, può essere trasformata in codeina usata come analgesico. I petali disseccati contengono alcaloidi e per questo il papavero ha deboli proprietà sedative ed è considerato una specie pettorale. Tale pianta fa parte del Melasor 12.
PASSIFLORA
Famiglia
Passifloraceae
Genere
Passiflora
Specie
incarnata L.
Storia
La pianta originaria dell'America centro meridionale, viene usata già da molti secoli dagli indios messicani come calmante dei nervi. Le foglie tritate venivano poste su ferite e contusioni come disinfettante. Gli eclettici del XIX sec. consigliavano la passiflora come rimedio per insonnia, epilessia, disturbi mestruali.
Virtù
La droga è costituita da tutta la pianta quando i frutti sono maturi. I principi attivi sono la passiflorina, la maracugina e derivati flavonici. Hanno un'azione sul sistema nervoso centrale come calmanti e antinevrotici. La passiflora viene prescritta per problemi di ansia e insonnia e non presenta tossicità di alcun tipo. Non presenta alcun effetto narcotico e non dà problemi di dipendenza, pertanto è ritenuta molto sicura. La passiflora ha un'azione distensiva sulla muscolatura gastrica e uterina per cui compare spesso in preparati utili per alleviare disturbi digestivi e mestruali. Tale pianta fa parte del Composor 5, Melasor 12, Capsule composte 29C.
PIANTAGGINE
Famiglia
Plantaginaceae
Genere
Plantago
Specie
psyllum L.
Storia
I medici cinesi e indiani da molti secoli utilizzavano i semi di psillo per curare diarree e stipsi. In Europa tale pianta fa il suo ingresso nel XVI sec. ed entra a far parte della medicina popolare con gli stessi usi che altrove. Nel 1600 Culpeper la consiglia anche per gotta, emorroidi, mal al seno( mastite) ed infiammazioni. Dopo la seconda guerra mondiale diviene uno dei più diffusi lassativi non solo in Europa, ma anche in America, grazie al fatto che è uno dei prodotti più sicuri e delicati in commercio e attualmente fa parte di molte specialità medicinali.
Virtù
La droga, iscritta alla Farmacopea Ufficiale Italiana IX, è costituita dai semi maturi ed essiccati, il cui tegumento è costituito per il 30% da mucillagini. A contatto con l'acqua i semi assorbono il liquido e sono in grado di aumentare il loro volume di dieci volte. Questo ha un doppio effetto: in caso di dissenteria si ha assorbimento dell'eccesso di acqua presente nell'intestino solidificando le feci; in caso di stipsi, il rigonfiamento dei semi provoca un aumento della massa intestinale stimolando la peristalsi. Attualmente infatti viene consigliato per entrambe i problemi. Studi recenti hanno inoltre dimostrato che l'assunzione di un cucchiaino di psillo tre volte al giorno riduce il tasso di colesterolo nel sangue. Tale pianta si trova nel prodotto Composor 12
POTENTILLA
Famiglia
Rosaceae
Genere
Potentilla
Specie
erecta
Storia
Fin dall'antichità sono note le proprietà medicinali di questa pianta che veniva impiegata per aumentare la resistenza dell'organismo alle malattie.
Virtù
La radice di questa pianta dalle modeste dimensioni, contiene tannini dalle spiccate proprietà astringenti e antimicrobiche (il tomentolo). Viene impiegata nelle affezioni del cavo orale. Tale pianta si trova nel Composor 1.
PUNGITOPO
Famiglia
Liliaceae
Genere
Ruscus
Specie
aculeatus L.
Storia
Virtù
La droga è costituita dai rizomi e dalle radici che contengono glucosidi (ruscosidi) e i corrispondenti agliconi (ruscogenine). Da molto tempo sono conosciute le sue proprietà diuretiche ed inoltre è un potente vasocostrittore venoso, antinfiammatorio e antiedamatoso, utile per il trattamento di varici ed emorroidi.
RIBES NERO
Famiglia
Saxifragaceae
Genere
Ribes
Specie
nigrum L.
Storia
Virtù
La droga è costituita da foglie e frutti. Le foglie hanno un uso molto antico in medicina popolare sotto forma infusi come antigottose e diuretiche. I frutti invece sono molto ricchi di vitamina C e, al pari della rosa canina, vengono utilizzati come fonte naturale per ricavare tale sostanza. Per questo motivo il ribes nero fa spesso parte di preparazioni contro raffreddori ed influenza dove l'apporto di vitamina C risulta utile. Come per i mirtilli, il ribes nero è ricchissimo di pigmenti antocianici che aiutano a prevenire malattie vascolari e aumentano l'acutezza visiva.
ROSA CANINA
Famiglia
Rosaceae
Genere
Rosa
Specie
canina L.
Storia
Il nome Rosa canina deriverebbe dal fatto che le radici di tale pianta in passato venivano usate per curare la rabbia dei cani. Esistono più di 25000 varietà di rosa e fin dall'antichità è stato un fiore molto apprezzato. Gli antichi Egizi utilizzavano i suoi petali per profumare l'acqua e l'aria. I medici ayurvetici indiani consigliavano impiastri di petali di rosa per curare ferite e ulcerazioni e ritenevano che gli infusi di tale fiore avessero potere lassativo. In Europa gli erboristi consigliavano infusi di petali di rosa per curare cefalee, crampi mestruali e infezioni del cavo orale. Le rose erano inoltre utilizzate in cucina per preparare liquori e rosoli le cui ricette sono state tramandate fino a noi. Bisogna aspettare gli inizi del XX sec. per scoprire le proprietà del falso frutto della rosa che risultò essere ricco di vitamina C.
Virtù
La droga è costituita dai ricettacoli o falsi frutti che vengono raccolti in autunno a piena maturazione. Anche se la presenza di Vitamina C non risulta essere altissima pare che il nostro organismo la assimili completamente grazie ad un fitocomplesso nella quale è contenuta. Questo fa si che la pianta sia ritenuta una delle principali fonti naturali di Vitamina C e per tale motivo fa parte di numerose preparazioni fitoterapiche per alleviare raffreddori ed influenze.
ROSMARINO
Famiglia
Labiatae
Genere
Rosmarinus
Specie
officinalis L.
Storia
Nei tempi passati i popoli antichi notarono che avvolgere la carne in foglie sminuzzate di rosmarino non solo le rendeva più gradevoli, ma anche ne aumentava il tempo di conservazione. I Greci credevano che per lo stesso motivo dovesse conservare anche la memoria e così si adornavano il capo con ghirlande di rosmarino. Nel Medioevo questa pianta fu spesso associata al matrimonio ed era uno dei componenti principali delle pozioni d'amore. Veniva piantata attorno alla case perchè si riteneva che tenesse lontane le streghe. Tale pianta conobbe grande fama in Europa a partire dal 1235 quando la regina Elisabetta di Ungheria, colpita da paralisi, fu guarita (secondo la leggenda) da un monaco eremita che le massaggiò le gambe con un macerato alcolico di rosmarino. Questa combinazione di spirito e rosmarino, chiamata Acqua della regina di Ungheria, fu molto usata anche per curare affezioni cutanee quali forfora e calvizie.
Virtù
La droga è costituita dalle foglie e dalle sommità fiorite. Il potere conservante del rosmarino è stato effettivamente provato, infatti la pianta contiene sostanze che impediscono l'ossidazione dei grassi della carne che così non irrancidisce. L'agrave;essenza di rosmarino che contiene pinene, borneolo, cineolo, canfora, ha proprietà stimolanti e antispasmodiche. Come altre piante aromatiche può aiutare ad alleviare congestioni nasali e pettorali. La capacità di conservare la carne è utile anche per combattere batteri e funghi che aggrediscono la pelle e strofinare le foglie di rosmarino su piccole escoriazioni e ferite, può essere un primo rimedio, anche se poi è sempre meglio lavare e disinfettare.Tale pianta fa parte del Melasor 9
SALICE
Famiglia
Salicaceae
Genere
Salix
Specie
alba
Storia
Il nome Salice sembra risalire o alla lingua celtica, da 'sul-iis' = vicino all'acqua, oppure al latino 'salio' = salire, saltare. In entrambi i casi esiste una buona motivazione: infatti il salice cresce rigoglioso in zone umide, lungo gli argini di fiumi e ruscelli e la velocità con cui si sviluppa è talmente elevata che sembra l'albero salti fuori dal suolo. Il salice è noto da tempi lontanissimi per le sue virtù terapeutiche: viene citato nell'antico papiro di Ebers, negli scritti di Ippocrate, Dioscoride e Plinio. In tutti i casi viene sottolineata la possibilità di impiegarlo come febbrifugo e analgesico, per le sue proprietà antipiretiche e antidolorifiche. Alla tradizione popolare si deve l'impiego dei giovani e flessibili rami del salice per la fabbricazione di cesta, sedie e altri lavori di intreccio: i famosi oggetti in vimini.
Virtù
La droga è costituita dalla corteccia o dalle foglie dell'albero. La corteccia si raccoglie in primavera da rami di età variabile fra i 2 e i 5 anni, viene essicata al sole e ridotta in piccoli pezzetti per la conservazione; le foglie invece si essicano in luogo ombroso e vanno poi conservate in sacchetti di carta. I principi attivi presenti nella droga, universalmente noti, sono i glucosidi fenolici (salicina da cui, per idrolisi enzimatica, ha origine l'acido salicilico, populina, salicortina, tremulacina, fragilina...), i tannini della corteccia (impiegati nel trattamento del cuoio per ottenere il famoso morbido e chiaro 'cuoio Russo'), vari flavonoidi, aldeidi e acidi aromatici. I derivati della salicina godono di riconosciuta attività antipiretica, antinfiammatoria ed antidolorifica. I tannini vengono sfruttati come astringenti nelle infezioni intestinali e, per uso esterno, come cicatrizzante di piaghe e ulcere della pelle. Tale pianta fa parte delle Capsule 11C e 16C.
SALSAPARIGLIA
Famiglia
Liliaceae
Genere
Smilax
Specie
varie
Storia
Pianta suffrutice sempreverde diffusa in molte aree del mondo, in varie specie. In Italia si trova sopratutto in Liguria e nel Sud nella varietà Smilax aspera. Risulta comunque difficile individuarne le varietà commerciali, vista la numerosità delle specie che se ne trovano. Il nome deriva dallo spagnolo 'Zarza-pariglia' e in passato era comunemente impiegata contro la sifilide.
Virtù
Di questa spinosa pianta rampicante, si utilizza la radice contenente i principi attivi: saponine, steroli, olio essenziale, tannini... La salsapariglia viene utilizzata per le sue proprietà depurative, diuretiche e sudorifere.
SALVIA
Famiglia
Labiateae
Genere
Salvia
Specie
officinalis L.
Storia
Il nome salvia deriva dal latino salus che significa salute. In passato la salvia fu utilizzata per curare una quantità enorme di malattie tanto che si meritò il titolo di panacea universale. Sia i Greci che i Romani la usavano per mantenere più a lungo la carne e la utilizzavano per curare morsi di serpenti, infezioni di ferite, problemi dell'apparato respiratorio, vermi intestinali. Gli arabi credevano addirittura che avesse il potere di dare l'immortalità e tale teoria si diffuse anche in Europa. Fu introdotta in Cina nel XVI sec. dove fu molto apprezzata, tanto che mezzo chilo di salvia veniva scambiato con un chilo e mezzo di tè. Fu utilizzata per curare insonnia, depressione, problemi gastrointestinali, emorroidi, varici, affezioni dell'apparato urinario.
Virtù
La droga è costituita dalle foglie che hanno un forte odore balsamico e un sapore aromatico e amaro. Ha un forte potere antisudorifero e in Germania sono in commercio deodoranti a base di salvia. Viene spesso utilizzata in prodotti per l'igiene orale grazie alle sue proprietà battericide dovute alla presenza dell'acido diterpenico. La presenza di tannini, conferisce alla pianta proprietà astringenti che spiegano l'uso come rimedio per stomatiti aftose, gengiviti e faringiti mediante uso locale. Per uso interno le proprietà antisettiche ed astringenti ne fanno un buon rimedio per problemi di varici ed emorroidi. Tale pianta fa parte del Melasor 51.
SAMBUCO
Famiglia
Caprifoliaceae
Genere
Sambucus
Specie
nigra L.
Storia
Virtù
La droga è costituita dalle infiorescenze che possono raggiungere il diametro di un metro e mezzo. Dai fiori si ricava un olio essenziale ricco di terpeni e paraffina ed altre sostanze quali zuccheri, tannini, mucillagini e un glucoside flavonico (rutoside). Viene utilizzato nella medicina popolare come diaforetico, lassativo, diuretico ed emolliente. Le foglie hanno proprietà antinfiammatorie e diaforetiche.
SANTOREGGIA
Famiglia
Labiateae
Genere
Satureja
Specie
ortensis L.
Storia
Esistono due specie di santoreggia, quella ortense e quella montana. I romani misero in relazione la santoreggia ortense con i satiri della mitologia (metà uomini e metà capre), famosi per partecipare ad orge dissolute in onore di Bacco. Per tale ragione le furono attribuite proprietà afrodisiache. Attorno al XVII sec. la pianta divenne famosa per altre ragioni e in particolare per espellere aria da stomaco e intestino e per le affezioni del petto. Fu prescritta come rimedio digestivo, contro diarrea flatulenze e come bechico per tosse e raffreddore.
Virtù
La droga è costituita dalle foglie. La pianta attualmente viene consigliata come espettorante grazie alla presenza di cineolo e come calmante dell'apparato digerente. Per la sua azione 'gentile' viene spesso impiegata in rimedi per bambini. Tale pianta fa parte del Melasor 9.
SEDANO
Famiglia
Umbelliferae
Genere
Apium
Specie
graveolens
Storia
Il sedano è una pianta coltivata in estese aree del mondo, dall'Europa, all'Asia, l'Africa e l'America del Sud. Già gli antichi egizi la conoscevano, così pure i romani e i greci che ne sfruttavano le proprietà curative dei semi. Attualmente si usa la costa della pianta in campo culinario: ottima infatti per insaporire minestre e zuppe, in pinzimonio o in insalata.
Virtù
La tradizione popolare vuole che questa pianta venga impiegata per le sue proprietà diuretiche, stomatiche, carminative, colagoghe e febbrifughe. E' inoltre particolarmente ricca in sodio, potassio e calcio pertanto può considerarsi un ottimo rimineralizzante. Per uso esterno viene tradizionalmente impiegato nelle contusioni preparando un cataplasma di foglie fresche e contuse da applicarsi sulla zona interessata. Il succo di sedano è utile anche in campo cosmetico per conferire luminosità alla pelle. Tale pianta fa parte del Melasor 9 e Melasor 14.
SOLIDAGO VIRGA-AUREA
Famiglia
Compositae
Genere
Soliodago
Specie
virga-aurea
Storia
Virtù
La droga è costituita dalle sommità fiorite, che contengono saponosidi, flavonoidi e composti fenolici (cumarine). A tali composti sono dovute le proprietà diuretiche della pianta, che risulta utile in caso di nefrite ed edema renale. Pare che i flavonoidi diminuiscano la permeabilità capillare favorendo così la circolazione venosa. La presenza di tannini, che hanno attività astringente, spiega l'uso della pianta come antidiarroico.
SPIREA
Famiglia
Rosaceae
Genere
Spiraea
Specie
ulmaria L.
Storia
La spirea è una pianta originaria dall'Estremo Oriente ma diffusa e naturalizzata in molte aree d'Italia. Spesso, grazie alle sue belle fioriture e alla sua resistenza, viene utilizzata per creare siepi e giardini pensili. Contenente vari principi attivi (tra cui l'acido salicilico, l'aldeide salicilica ecc...) ad aziona antinfiammatoria, antipiretica, antireumatica, nel Rinascimento veniva utilizzata contro le febbri da malaria. E' proprio dalla spirea che trae origine il nome commerciale dell'acido acetilsalicilico: aspirina (dal greco 'a-spirea' = spirea).
Virtù
Di questa pianta erbacea perenne si utilizzano le sommità fiorite o i fiori. La droga contiene tannini pirogallici, derivati flavonoidici, glucosidi, acido salicilico, spireina, vitamina C e acido citrico dalle proprietà: antinfiammatoria, diuretica, antipiretica, antireumatica e antiaggregante piastrinica. Anche se gli effetti benefici della droga si avvertono in tempi più lunghi rispetto il farmaco di sintesi, bisogna sottolineare come essa non dia gli effetti secondari avversi e pertanto può essere utilizzata per lunghi periodi. Tale pianta fa parte delle Capsule 16C.
TARASSACO
Famiglia
Compositae
Genere
Taraxacum
Specie
dens-leonis
Storia
I medici cinesi prescrivevano il tarassaco per curare raffreddori, polmoniti, epatite, foruncoli, obesità; e lo stesso facevano i medici indiani. Furono gli arabi i primi a scoprire le proprietà diuretiche del tarassaco. Durante il Medioevo in Europa, la tradizione dei segni che associava al colore di una pianta determinate proprietà terapeutiche, fece sì che al tarassaco (giallo) venissero attribuite proprietà per curare itterizia e calcoli biliari associandolo al colore giallo della bile. Venne classificato anche come diuretico in quanto ha foglie e fusti succosi e tutto ciò che era succoso veniva associato alla produzione di urina. La radice di tarassaco era uno dei costituenti del 'Composto Vegetale di Lydia E. Pinkham' usato per problemi mestruali; indubbiamente la radice di tarassaco per la sua attività diuretica allevia la sensazione di gonfiore che molte donne accusano prima del ciclo mestruale.
Virtù
La droga è costituita dalle foglie e dalle radici. La pianta contiene un principio amaro la lactucopicrina e un flavonoide, il luteoloside a cui probabilmente si devono le proprietà diuretiche, coleretiche e colagoghe. Pare inoltre che la pianta abbia anche un'azione stimolante su fegato e reni. Il tarassaco contiene inoltre Vitamina A e C che svolgono un'azione antiossidante nelle cellule dell'organismo. Attualmente tale radice viene consigliata principalmente come diuretico nelle diete dimagranti, nella sindrome premestruale, nell'ipertensione arteriosa.
THE NERO
Famiglia
Theaceae
Genere
Camellia
Specie
sinensis Kuntze
Storia
La sempreverde pianta del tè è originaria della Cina e proprio lì si iniziò ad usarna le foglie ben 4000 anni fa. Secondo la tradizione cinese, fu l'imperatore Shen Nung a 'inventare' il tè, ponendone le foglie in una brocca d'acqua e bevendone successivamente l'infuso ottenuto. Da sempre questa pianta è nota come un'importante portatrice di salute a vari livelli: nella medicina Cinese era impiegata come stimolante, diuretico e astringente intestinale. Si trovano inoltre citazioni riguardo il suo impiego contro mal di stomaco, dolori articolari, febbre e mal di testa.
Virtù
A seconda della durata del processo di fermentazione a cui vengono sottoposte le foglie, si possono ottenere diversi tipi di tè: tè nero, tè oolong e tè verde. Se le foglie appena raccolte vengono scaldate all'aria per un giorno, arrotolate e poi fatte fermentare in luogo umido, si ottiene il tè nero. Attraverso questo processo, però, la maggior parte dei principi attivi viene persa. Il tè oolong si ottiene per parziale fermentazione delle foglie raccolte. Quando invece le foglie, lavate a vapore, vengono essicate per impedirne la fermentazione, si ottiene il tè verde che mantiene una quantità maggiore di principi attivi, soprattutto catechine e altri polifenoli, e subisce un calo in termini di contenuto di teina. Tale pianta fa parte del Melasor 19-Saucil.
THE VERDE
Famiglia
Theaceae
Genere
Camellia
Specie
sinensis Kuntze
Storia
La sempreverde pianta del tè è originaria della Cine e proprio lì si iniziò ad usarne le foglie ben 4000 anni fa. Secondo la tradizione cinese, fu l'imperatore Shen Nung a 'inventare' il tè, ponendone le foglie in una brocca d'acqua e bevendone successivamente l'infuso ottenuto. Da sempre questa pianta è nota come un'importante portatrice di salute a vari livelli; nella Medicina Cinese era impiegata come stimolante, diuretico e astringente intestinale. Si trovano inoltre citazioni riguardo il suo impiego contro mal di stomaco, dolori articolari, febbre e mal di testa.
Virtù
A seconda della durata del processo di fermentazione a cui vengono sottoposte le foglie, si possono ottenere diversi tipi di tè: tè nero, tè oolong e tè verde. Se le foglie appena raccolte vengono scaldate all'aria per un giorno, arrotolate e poi fatte fermentare in luogo umido, si ottiene il tè nero. Attraverso questo processo, però, la maggior parte dei principi attivi viene persa. Il tè oolong si ottiene per parziale fermentazione delle foglie raccolte. Quando invece le foglie raccolte e lavate a vapore, vengono essicate per impedirne la fermentazione, si ottiene il tè verde che mantiene una quantità maggiore di principi attivi, soprattutto catechine e altri polifenoli, e subisce un calo in termini di contenuto di teina. Nelle foglie di tè verde si trovano proteine (15%), glucosidi solubili (<5%), vitamine (vitamina C, vitamine del complesso B), minerali (4-9%), basi puriniche (2-4%) e molecole a rilevante attività antiossidante: i polifenoli (nello specifico, le catechine). Tradizionalmente sono numerose le virtù che hanno reso noto il tè verde: stimolante, diuretico, astringente intestinale, spesso usato nei dolori addominali, articolari, in caso di febbre e mal di testa. Negli ultimi decenni, tuttavia, nuovi orizzonti si sono aperti per l'impiego di questa pianta officinale. L'elevato interesse di numerosi studiosi ha permesso di verificare l'efficacia dei principi attivi della pianta in diversi campi d'azione.Innanzitutto l'elevato contenuto in polifenoli fa di questa pianta un'ottima fonte di antiossidanti naturali, utili in generale come antinvecchiamento, ma soprattutto nei disturbi a carico dell'apparato cardiovascolare. Infatti, l'ossidazione del colesterolo nelle arterie viene bloccata da questi antiossidanti con conseguente minor formazione di arteriosclerosi. Sembra inoltre che il tè verde possa incrementare la produzione di HDL (colesterolo buono) che aiuta l'eliminazione delle placche arteriosclerotiche delle pareti delle arterie. Il tè verde contiene inoltre basi puriniche, metilxantine quali la teofillina, che conferiscono alla pianta le note proprietà stimolanti la termogenesi, la diuresi, nonchè attività tonico-stimolante sul SNC. Le metilxantine stimolano in particolar modo la muscolatura striata, ottenendo così una maggior forza contrattiva con minor sforzo muscolare, grazie all'effetto glicogenolitico e lipolitico che permette di avere maggior quantità di glucosio e acidi grassi a disposizione dell'organismo. Il tè verde ha anche la proprietà di migliorare la flora batterica intestinale. Infine numerosi e interessanti recenti studi sul tè verde dimostrano l'attività anticancerogena delle catechine presenti nella pianta. In particolare le molecole responsabili di tale attività sono le EGCG, ovvero le Epigallocatechin-3-gallato. Esse hanno dimostrato possedere attività antiossidante 20 volte maggiore rispetto la Vitamina E nella protezione dei lipidi del cervello, particolarmente sensibili agli stress ossidativi (Chem Pharm, Bulletin 38-1990). Altri studi riferiscono della capacità delle catechine di bloccare l'angiogenesi e quindi di impedire la formazione dei vasi sanguigni che andrebbero a nutrire le cellule tumorali, evitando in tal modo la formazione di metastasi (Karolinska Institute di Stoccolma). Infine ultima novità a proposito di tè verde, riguarda la presunta capacità della bavanda di proteggere la pelle dalla formazione di tumori conseguenti all'esposizione ai raggi solari. Tale pianta fa parte del Melasor 9.
TIGLIO
Famiglia
Tiliaceae
Genere
Tilia
Specie
platyphyllos
Storia
Virtù
La droga è costituita dalle infiorescenze seccate all'ombra. Si ricavano delle mucillagini e piccole quantità di un olio essenziale che si trova nei peli secretori dei sepali e dei petali. Le infiorescenze hanno proprietà bechiche e sedative sul sistema nervoso centrale. La presenza di flavonoidi spiega il suo utilizzo come diuretico. Si ricava inoltre un olio essenziale (contenente farsenolo) utilizzato per la preparazioni di bagni rilassanti. Tale pianta fa parte del Melasor 12.
TIMO
Famiglia
Labiateae
Genere
Thymus
Specie
vulgaris L.
Storia
Come tante altre piante aromatiche utilizzate in cucina, il timo inizialmente veniva usato per conservare la carne. I romani lo utilizzavano anche come bechico e digestivo e la badessa ed erborista tedesca Hildegard lo prescriveva per varie affezioni della pelle. Fu utilizzato come antisettico durante varie pestilenze e veniva usato per imbottire i cuscini degli ammalati di depressione, in quanto si credeva che guarisse dalla melanconia. Fu nel 1853 che il chimico francese M. Lallemand scoprì il principio attivo dell'olio essenziale che chiamò timololo. Dalla metà del 1800 fino alla seconda guerra mondiale il timololo fu molto utilizzato come antisettico in tutta Europa, ma con lo scoppio del conflitto la Germania, che era il maggior produttore, non lo esportò più e così fu sostituito da altri battericidi.
Virtù
La droga è costituita dalle sommità fiorite e dalle foglie ricoperte di peli di rivestimento e ghiandolari. L'olio essenziale (iscritto alla Farmacopea Ufficiale Italiana IX) è ricco in fenoli, il principale dei quali è il timololo. Ha un'azione tonica generale e viene spesso consigliato in caso di astenia e in convalescenza. La sua attività antispasmodica ne fa un buon rimedio nella pertosse e per prosciugare le secrezioni mucose della bronchite. Per le sue proprietà antibatteriche compare spesso tra i componenti di prodotti per l'igiene orale e delle prime vie respiratorie. Tale pianta fa parte del Composor 8, Melasor 7, Composor 12, Melasor 10, Melasor 17, Composor 16.
TUSSILAGO
Famiglia
Compositae
Genere
Tussilago
Specie
farfara L.
Storia
L'uso di questa pianta come emolliente e bechico risale a tempi molto antichi ed il nome stesso è testimonianza di ciò. Il nome infatti deriva dal latino tussis-tosse e ago-caccio. Queste erano le proprietà che le venivano attribuite: 'Petorale e propria del catarro, provoca lo sputo, per detergere e radolcire le ulcere del petto, purifica il sangue, si adopra i suoi fiori, e le sue radici' (Erbario farmaceutico C. 1730).
Virtù
La droga è costituita dai capolini e dalle foglie. Il capolino ha proprietà antitosse grazie alla presenza di una mucillagine uronica. Anche le foglie ricche in mucillagine possono essere utilizzate per gli stessi scopi. Grazie alla presenza di un principio amaro tonico viene spesso consigliata in affezioni respiratorie croniche. Tale pianta fa parte del Composor 12.
VALERIANA
Famiglia
Valerianaceae
Genere
Valeriana
Specie
officinalis L.
Storia
Il termine valeriana nacque nel X sec. dal latino valere (avere forza). Durante il medioevo gli erboristi la considerarono un rimedio universale e la chiamarono panacea. Fu consigliata come tranquillante e sonnifero. Nel XVI sec. la fama della valeriana crebbe molto, dopo che un medico italiano lodò le sue proprietà come antiepilettico. Nel 1820 la valeriana entrò a far parte della farmacopea degli Stati Uniti e nel 1950 fu inserita nel National Formulary la guida per i farmacisti.
Virtù
La droga, iscritta alla Farmacopea Ufficiale Italiana IX, è costituita dal rizoma munito di radici. La droga contiene lo 0.5-1% di essenza di valeriana il cui cattivo odore è dovuto alla formazione di acido isovalerianico. Contiene glucosidi, alcoli ed esteri i valepotriati responsabili dell'azione sedativa sul sistema nervoso centrale. Ha anche potere come antispasmodico, ipnotico e tranquillante ed ha il vantaggio di essere molto poco tossica. Tale pianta fa parte del Composor 5, Capsule composte 29C.
VERBASCO
Famiglia
Scrophulariaceae
Genere
Verbascum
Specie
thapsus
Storia
Il verbasco, prima dell'introduzione del cotone, fu utilizzato come stoppino grazie alla sua facilità a bruciare quando è secco. Per tale ragione è stato chiamato 'pianta da stoppini'. Nei tempi passati si credeva avesse poteri magici e veniva utilizzato per spezzare incantesimi e scacciare spiriti malvagi. Dioscoride prescriveva decotti di radice di verbasco per curare la dissenteria. La sua fama di bechico risale a tempi antichissimi e sembra che venisse usato in varie parti del mondo. Pare un controsenso, ma gli indiani d'America la fumavano per curare tossi, bronchiti e asma.
Virtù
La droga è costituita dalle foglie, dalle radici e dai frutti. Studi recenti hanno permesso di scoprire la presenza di iridoidi che hanno attività antinfiammatoria. In contrapposizione la presenza di saponine, leggermente irritanti a livello dell'epitelio ciliato di bronchi e trachea, spiega la sua attività espettorante sul muco. L'attività irritante viene limitata dalla presenza di mucillagini polisaccaridiche che leniscono il fastidio. La presenza di tali sostanze spiega il suo uso in preparati contro la tosse e le affezioni dell'apparato respiratorio. Tale pianta fa parte del Composor 12.
VERBENA
Famiglia
Verbenaceae
Genere
Verbena
Specie
officinalis
Storia
La verbena fa la sua comparsa nella storia già con gli Egizi, infatti secondo la mitologia la pianta crebbe dalle lacrime di Iside per la morte del fratello e marito Osiride. Entra a far parte anche della storia cristiana, perchè pare che le ferite del Cristo siano state tamponate con foglie di verbena, da qui il nome di 'erba crocina'. Fu diffusa in tutta Europa dai romani che la usavano contro la gotta e vari tipi di infezioni. La parola verbena deriva dal celtico ferfaen (fer-portar via e faen-pietra), che ricorda il tradizionale uso della pianta contro i calcoli renali. Durante il Medioevo fu prescritta per curare l'acne ed altre affezione della pelle, ma anche gotta, itterizia, asma, febbre, tosse, calcoli, cefalee e infiammazioni
Virtù
La droga è costituita dalle sommità fiorite. La pianta ha dimostrato avere proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie, che spiega il suo impiego nel secoli per curare il mal di denti e la cefalea. Tutte le altre proprietà attribuitele in passato non sono mai state provate e oggi il suo utilizzo è quello di un'aspirina vegetale.
VIOLA TRICOLORE
Famiglia
Violaceae
Genere
Viola
Specie
tricolor
Storia
Virtù
La droga è costituita dai fiori. I flavonoidi contenuti nel fitocomplesso dalla viola tricolor hanno proprietà battericide e micostatiche, ma anche protettive dei tessuti e del sistema vascolare. Grazie alla presenza di metilsalicilati la pianta risulta avere un'azione antinfiammatoria. I pigmenti antocianici e carotenoidi hanno un'azione vasoprotettrice e antiossidante dei tessuti cutanei. Tali principi attivi fanno della pianta un ottimo rimedio per la cura di acne, dermatiti e funghi.